Testa Teresio di Stefano e Baglione Maddalena, nato a Villa del Foro (sobborgo di Alessandria) il 2 dicembre 1892, comunista. Di professione motorista e meccanico alle Ferrovie dello Stato. In data non nota, probabilmente per motivi di lavoro, si trasferisce a Novi Ligure dove il 20 marzo del 1920 sposa Teresa Ludovica Bosco. Militante socialista da lunga data, aderisce al Pcd’I (Partito comunista d’Italia) fin dalla sua nascita nel gennaio del 1921. È uno dei promotori del partito in provincia di Alessandria e ne è il fondatore a Novi Ligure insieme al compagno Carlo Acquistapace. Perseguitato e ricercato dai fascisti è costretto ad espatriare in Francia (modalità non note) all’inizio del 1923. Si stabilisce nel nord, a Reims (Marne). Nel corso del 1927, a causa della sua intensa attività antifascista viene espulso dalla Francia e si deve trasferirsi in Belgio. A Bruxelles non tarda a diventare dirigente della Lega Antifascista e segretario dei gruppi comunisti italiani in Belgio. Collaboratore del settimanale comunista Il Riscatto, é attivo anche nel vicino Lussemburgo, dove contribuisce ad organizzare la Lega Antifascista. Espulso dal Belgio nel corso del 1932, malgrado il precedente decreto francese di espulsione decide di fare ritorno in Francia e dall’anno successivo si stabilisce a Tinquieux (Marne). É continuamente in movimento, vuoi per evitare di dare troppo nell’occhio, vuoi perché é sovente inviato in Italia per rischiose missioni clandestine. Dal 1936 è eletto a far parte della direzione dell’Unione degli Italiani, un’organizzazione antifascista creata dal Partito comunista per organizzare i lavoratori emigrati e che conta oltre 50.000 adesioni. L’Unione degli Italiani arriva a pubblicare La Voce degli Italiani, il solo quotidiano prodotto nell’ esilio dall’emigrazione antifascista. Parte volontario per la Spagna repubblicana nell’ottobre del 1936. Giunto ad Albacete (Murcia) viene inserito nello Stato Maggiore delle Brigate Internazionali con l’incarico di commissario politico. Dal gennaio del 1937, in ragione delle sue rilevanti doti organizzative, il Partito e il Comité d’Aide à l’Espagne Républicaine lo incaricano della gestione dei collegamenti tra la Francia e la Catalogna, soprattutto per quanto concerne l’afflusso dei volontari. Gli vien anche affidata una grossa fetta di responsabilità per ciò che concerne i rifornimenti clandestini (via terra) di armi e munizioni (su strada o in ferrovia) attraverso la frontiera franco-ispana. Un ruolo delicato dunque quello affidato a Testa e di vitale importanza per le potenzialità operative dei volontari della repubblica, ma anche gravido di pericoli. Nel corso di una delle sue missioni, infatti, l’automobile da lui guidata perde una ruota nei pressi di Perpignano (Pirenei Orientali) ed esce di strada urtando violentemente contro un albero. Siamo all’8 di febbraio del 1938, in Spagna sta per iniziare l’offensiva repubblicana in Extremadura (un diversivo nel tentativo di ritardare l’atteso attacco in forze dei fascisti sul fronte di Aragon). Teresio Testa rimane schiacciato tra i rottami di un’auto fin troppo evidentemente sabotata e riporta ferite gravissime che richiedono il ricovero in condizioni disperate in un ospedale di Perpignano. Malgrado il tempestivo ricovero, non riesce a sopravvivere alle cure e muore meno di un mese dopo, il 5 marzo del 1938. La conseguente inchiesta (politica e giudiziaria) e i cui esiti verranno pubblicati sul quotidiano La Voce degli Italiani, confermano l’ipotesi del sabotaggio dimostrando che i bulloni di quella ruota erano stati volutamente manomessi e allentati.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata a giugno 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 5085, fascicolo 008972) , Archivio INSMLI – Milano (Fondo Aicvas, busta 52, fascicolo 197), Archivio di Stato Civile – Comune di Alessandria, Archivio del Centro Ligure di Storia Sociale – Genova, Archivio Istituto Storico Regionale Parri – Bologna