Testa Antonio Mario (o Marco) di Francesco e Magliano Giuseppina, nato a Alba (Cuneo) il 10 ottobre del 1897, anarchico. Di professione commerciante in granaglie, nell’emigrazione lavora prevalentemente come cameriere. Politicamente attivo fin da giovane, per motivi non noti viene chiamato a prestare il servizio militare soltanto nel 1919, arruolato nel 3. Reggimento Alpini. Nel 1921, non appena ottenuto il congedo, emigra a Torino dove si stabilisce nel popolare quartiere di San Salvario, al n.1 di Via Nizza. Nel corso del 1923 si sposa a Cocconato (Asti) con Angela Durando. Espatriato in Francia nel corso della prima metà del 1926 (modalità non note, ma è probabile si sia trattato di un espatrio clandestino) con la moglie e la bambina nata nel frattempo, la famiglia Testa si stabilisce nel circondario di Parigi, a Près St.Gervais (Seine). Il 30 agosto del 1926 é cancellato dai registri dell’anagrafe albese. Contemporaneamente è iscritto in Rubrica di frontiera per l’arresto, presumibilmente a causa del citato espatrio clandestino. Nel 1928, grazie ad una legge dell’anno precedente per la naturalizzazione dei lavoratori stranieri immigrati, ottiene la cittadinanza francese (revocata una decina d’anni dopo grazie ai provvedimenti dei governi di destra succeduti a quelli del Fronte Popolare). La polizia fascista continua tuttavia a tenerlo d’occhio: lo considera un pessimo elemento, attivo militante nei gruppi anarchici francesi, uno che distribuisce volantini e giornali anarchici, che raccoglie fondi a favore della FAI (Federación Anarquista Iberica). Parte volontario per la Spagna repubblicana in data non nota (probabilmente all’inizio del 1937) e fa ritorno in Francia pochi mesi dopo, quasi certamente a seguito dei tragici fatti di Barcellona del maggio 1937, degli scontri a fuoco (a responsabilità bilaterale) nella capitale catalana tra anarchici e comunisti, seguiti dalla repressione governativa e da una serie di sequestri di persona come quello di Andreu Nin (Segretario politico del POUM, Partido Obrero de Unificación Marxista ) e da omicidi politici nei confronti di dirigenti e militanti della CNT/FAI e del già citato POUM (tra le vittime celebri gli anarchici Camillo Berneri e Francesco Barbieri). Il 2 ottobre successivo Testa cerca di rientrare in Italia in treno, dal valico ferroviario di Bardonecchia: perquisito e fermato, non può tuttavia essere trattenuto in quanto cittadino francese, cosicché riesce a ritornare indenne sui suoi passi. Poco tempo dopo, tra la fine del 1937 e l’inizio del 1938 potrebbe aver fatto ritorno in Spagna. Secondo le informazioni non sempre tempestive e attendibili dell’Ufficio Controspionaggio del Ctv (Corpo truppe volontarie) il 9 luglio del 1938 si sostiene che il connazionale Testa Antonio, ufficiale dell’esercito rosso in Spagna, comanda un Battaglione (denominato) “Senza dio e senza patria”. Non abbiamo alcuna conferma di ciò: è probabile si tratti di un errore dei servizi. É più verosimile pensare ad un caso di omonimia, dato che nella caotica situazione spagnola era presente il genovese Candido Testa, provocatore fascista ed infiltrato, al comando del pittoresco quanto funereo “Batallon de la Muerte”. Nessuna ulteriore notizia.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata ad aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 5082, fascicolo 126818, Archivio di Stato Civile dei Comuni di Alba e Torino