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   Giovanni Artero on Agosto 14, 2020 at 2:10 pm

   95. TERRUZZI Enrico
   Varese 18.7.1907 – Seraing (Belgio) 23.3.1960
   Nato da Giovanni e da Adele Gerace. Dopo le scuole elementari lavora come pellettiere. Ancora ragazzo fa parte degli arditi del popolo. Arrestato una prima volta nel 1925 per diffusione di stampa clandestina, il 6 ottobre 1926 il Tribunale di Busto Arsizio lo condanna per istigazione all’odio di classe a 5 mesi di detenzione e il 7 marzo 1928 la Corte d’Appello di Milano a 2 mesi per lo stesso reato. Il 30 agosto 1929 tenta l’espatrio ma viene arrestato nei pressi del valico e condannato a 6 mesi; ci riprova nell’aprile 1931 e, giunto in Svizzera, assume il nome di Carlo Triacca. Nel giugno 1932 in seguito a uno sciopero dei 400 operai montatori dell’industria degli impianti di riscaldamento proclamato dai comunisti, durante uno scontro tra manifestanti e polizia viene arrestato con altri 67 e il Tribunale di Zurigo il 29 giugno lo condanna a 10 giorni di arresto e all’espulsione per possesso di documenti falsi. Nell’ottobre 1932 il Consolato di Basilea lo munisce di passaporto per la Francia. Qui si fa notare in una manifestazione ostile alla casa del fascio di Troyes il 28 ottobre 1934. Nel dicembre 1935 chiede al Consolato di Reims i documenti per contrarre matrimonio con una cittadina francese. Risiede sempre a Troyes e viene segnalato come un attivo propagandista comunista e frequentatore dell’Unione Popolare Italiana. Dopo aver sottoscritto a favore della Spagna, nel febbraio 1937 si arruola nella 12. brigata “Garibaldi” prestando servizio al reparto telefonisti. Il 16 giugno è ferito nella battaglia di Huesca con frattura a una gamba, diventando inabile al servizio militare. Nel maggio 1938 è ricoverato all’ospedale di. Sagarét e ad ottobre rientra in Francia con convoglio sanitario. Arrestato nel settembre 1939 come comunista, raggiunge i compagni al campo di Vernet. In una lettera ai familiari dell’aprile 1940 scrive che da cinque mesi si trova nel campo di concentramento e racconta della ferita alla gamba. E’ a Vernet anche dopo l’armistizio della Francia. Rientrato a Varese dopo la Liberazione lavora nella federazione del PCI, diventa segretario degli edili e poi della Carnera del lavoro di Busto Arsizio. Torna per lavoro a Seraing, in Belgio, dove muore nel 1960
   FONTI: Archivio Centrale dello Stato, Casellario Politico Centrale,
   K1 B45, lombardi e ticinesi per la libertà in Spagna; Milano,1976
   INSMLI (Milano), Fondo AICVAS

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