Valle Filippo di Eugenio e Scottini Margherita, nato il 4 agosto 1906 a Terragnolo (Trento). Operaio edile, comunista. Svolge in paese il lavoro del contadino. Nel 1926 è chiamato alle armi e svolge il servizio militare nel Battaglione Alpini “Vestone” di stanza a Bressanone. Nel 1930 emigra per lavoro con regolare passaporto in Francia a Chambery (Savoia). Entra in contatto diversi italiani antifascisti poi combattenti in Spagna. In particolare il Segretario della Sezione del PCI, un certo Campana di Treviso. Nel 1934 Valle s'iscrive al Partito Comunista d’Italia. Poi per un certo tempo lavora come edile nella costruzione della Linea Maginot e in altri centri dall'Alta Savoia a Nimes. Rientrato a Chambery, allo scoppio della guerra civile decide di partire volontario. I contatti con la Spagna sono tenuti da un anziano militante socialista, il calzolaio Guido Roccabruna. Tramite suo nel dicembre 1936 parte per Lione insieme ad Olinto Sella della provincia di Vercelli, con i biglietti forniti dal Partito Comunista. Da lì raggiungono Perpignan, da dove entrano in Spagna il 18 dicembre. Ad Albacete, sede delle Brigate Internazionali, dopo un addestramento a Mahora è arruolato nella Compagnia Italiana del Battaglione Dimitrov della XV Brigata Internazionale. Nella Compagnia ci sono anche i trentini Pietro Spagolla ed Emilio Strafelini. Sono inviati sul fronte di Madrid e partecipano alla battaglia del Jarama. Valle, come riportato da Renzo Francescotti, ricorda quel giorno: “Arrivammo in prima linea all'alba. C'era bisogno di esploratori e mi offrì come volontario con un altro compagno. Mentre avanzavamo verso le linee nemiche apparvero in cielo tre bombardieri Caponi. Ci nascondemmo tra gli ulivi. Poi uno scontro furioso a terra. Valle combatte con un plotone d'assalto con la tecnica dell'avanzata a balzi. Con soli due carri armati vanno in soccorso dei compagni internazionalisti tedeschi che corrono il rischio di essere annientati dai carri nazisti. A un certo punto — prosegue Valle — io e un compagno tedesco siamo stati isolati e con grande fatica e pericolo siamo riusciti a riunirci con gli altri al riparo di un uliveto.” In combattimento muore invece il suo Comandante, Armando Negroni della provincia di Piacenza. La battaglia prosegue per tre giorni e sarebbe finita male se non fosse arrivato in tempo, di rinforzo, un Battaglione di americani del Battaglione Lincoln. A causa delle gravi perdite la Compagnia Italiana viene sciolta ed i superstiti incorporati nel 3. Battaglione della Brigata Garibaldi. Combatte sui fronti di Huesca, Brunete, assegnato alla compagnia Mitraglieri e promosso sergente. Trasferito con la Brigata Garibaldi in Extremadura, Valle nel febbraio 1938 abbandona senza autorizzazione il reparto e ritorna a Barcellona, dove chiede alla delegazione delle Brigate Internazionali di rientrare in Francia. Inizialmente arrestato per diserzione, è assegnato al Battaglione punitivo di fortificazione della 45. Divisione. Partecipa alla disastrosa ritirata in Aragona nel marzo aprile 1938, quando l’offensiva seguita alla caduta di Teruel porta le forze franchiste a dividere in due il territorio repubblicano. Nel corso dell’ultima offensiva repubblicana sull’Ebro, il governo repubblicano decide il ritiro dei volontari internazionali e Valle viene quindi ritirato dal fronte e avviato nel campo di smobilitazione di Torellò. Alla caduta del fronte catalano passa in Francia nel febbraio 1938. E’ internato nel campo di Argelès-sur-Mer e poi in quello di Gurs. Riportato ad Argelès, passa poi nel 1941 nella fortezza di Mont Saint-Louis e infine nel campo di Vernet-d’Ariège. Nell’agosto 1941, con altri detenuti, chiede di rientrare in Italia. Alla fine del 1942, è tradotto in Italia e consegnato a Mentone alla polizia italiana. Nel carcere di Trento ritrova altri garibaldini trentini come Guido Parteli, Costante Mengoni e Lino Bassi. Nell’interrogatorio sminuisce la sua partecipazione alla guerra di Spagna, sostenendo di esservi andato istigato da francesi in un momento di grave bisogno economico. Non viene creduto e deferito alla Commissione Provinciale è assegnato a 5 anni di confino a Ventotene. A Ventotene fraternizza con i trentini garibaldini combattenti di Spagna: Costante Mengoni, Ubaldo Crozzoli, Silvio Bianchi, Crispino Apolloni, Emilio Strafelini e Pietro Spagolla. Liberato nell’agosto 1943 alla caduta del fascismo, rientra a Terragnolo, dove tenta inutilmente dopo l’armistizio di organizzare una formazione partigiana. con Pietro Spagolla e Giovanni Malacarne. L’iniziativa non va in porto, poiché proprio quel giorno viene arrestato Spagolla. Con l’occupazione del Trentino da parte dei tedeschi, la situazione degli ex volontari in Spagna si fa molto pericolosa. Valle si salva dall’arresto poiché quando il carabiniere Alfredo Piccioni arriva a casa per arrestarlo su ordine dei nazisti, Valle riesce a convincerlo di non farlo e di lasciarlo scappare. Nonostante il rischio il carabiniere accetta e riferirà in caserma di non averlo trovato in casa. Dopo questo fatto Valle si rifugerà in montagna fino alla fine della guerra. Muore a Terragnolo il 3 ottobre 1985.