Gebbri Giuseppe di genitori ignoti, nato il 31 gennaio 1903 a Milano. Operaio cementista, socialista. E ’possibile che sia stato un “Martinitt”, uno di quei ragazzi cresciuto ed educato dall’omonima benemerita istituzione milanese, che diedero un contributo importante nelle cinque Giornate di Milano. Riceve istruzione elementare e conoscenze artigianali che ne agevolano l’inserimento nel mondo del lavoro.Uscito dal collegio, va ad abitare a Turano Lodigiano presso una famiglia che si occupa di lui. Nel 1923 presta servizio militare arruolato nel 6° Battaglione Genio di cui si ignora la località di stanza. Espletati gli obblighi di leva, sul finire del 1925 espatria clandestinamente in Francia stabilendosi ad Argenteuil, nei dintorni di Parigi, località nella quale sono presenti un gran numero di esuli antifascisti italiani; si è deciso ad espatriare perché coinvolto in un fatto delittuoso e, per sottrarsi al processo, che si terrà presso il Tribunale di Milano con sentenza del 18 maggio 1926 a lui sfavorevole. Secondo i documenti esaminati, risulta coniugato con Maria Uicich, conosciuta nella località citata. In questa nuova realtà si politicizza e abbraccia le posizioni del PSI nel quale militerà tutta la vita. Il 22 settembre del 1934 è colpito da decreto di espulsione dal territorio francese, che non ottempera passando in clandestinità e trasferendosi a Chatou (Seine-et-Oise). Allo scoppio della Guerra Civile Spagnola Giuseppe è tra i primi volontari che accorrono per la difesa della Repubblica contro il fascismo e il nazismo allora dilaganti in Europa. Il 26 luglio del 1936 Giuseppe arriva a Barcellona. Nell’ottobre dello stesso anno Gebbri è tra i primi a mettersi a disposizione del Battaglione “Garibaldi”, in formazione dal giorno 10. Quando è deciso l’organigramma della formazione garibaldina, Gebbri è indicato come Commissario Politico della 4ª Compagnia intitolata a “Lauro De Bosis”, di cui è Comandante il socialista trentino Silvio Bianchi; con quella nomina Giuseppe è presente, a partire dal 13 novembre successivo, nelle battaglie combattute fino alla fine del mese e nel dicembre successivo, per la difesa della capitale spagnola dagli assalti delle colonne dell’esercito franchista. Nell’ultima battaglia, Gebbri è gravemente ferito alla gamba destra ed è costretto a prolungate degenze in ospedali per cure e riabilitazioni. La ferita subita, nonostante le cure ha conseguenze invalidanti permanenti, che lo obbligano a ritirarsi dal fronte. Nel marzo del 1937 si trova a Barcellona. Qui collabora con il Consolato italiano antifascista che segue i connazionali presenti in Catalogna soprattutto per le pratiche di uscita dal territorio spagnolo, e rappresenta il Partito Socialista in seno al Comitato Antifascista della città. Intanto il 18 marzo 1937 il Questore di Milano provvede a pubblicare sul “Bollettino delle Ricerche Supplemento-Sovversivi”, con il n°0514, i dati identificativi e la fotografia di Gebbri con l’indicazione “da arrestare”. La menomazione lo induce al rientro anticipato in territorio francese che effettua il 2 febbraio del 1938 per mezzo di un convoglio sanitario. Non si hanno altre notizie fino al 1973 quando il periodico dell’AICVS “Per la libertà della Spagna” anno III n°15 pubblica un elenco di sottoscrittori che comprende anche Giuseppe Gebbri. Sull’ ’’Avanti!” del 16-17 aprile del 1978 compare il seguente trafiletto: “I compagni Giuseppe Gebbri e Giovanni Ghersi di Ronchi dei Legionari (Gorizia) inviano la somma di 10.000 Lire, Pro-Avanti!”. Ancora l’”Avanti! “del 6-7 gennaio 1980 dà notizia di un’altra sottoscrizione di lire 100.000 a favore del giornale. Dal contesto si apprende che Gebbri vive a Rouen in Francia. Nessuna ulteriore notizia.