Usseglio Carlevè Giovanni Battista di Alessandro e Giai Gischia Giuseppina, nato a Giaveno (Torino) il 9 dicembre del 1904, in Borgata cän Gischia (Gischia Monterossino), comunista. Di professione contadino. Espatriato in Francia da bambino con la famiglia, vive a Givors (Rhône) con i genitori, le sorelle Teresa e Maria e i fratelli Luigi, Vincenzo e Basilio). Rientrato in Italia per assolvere il servizio militare di leva, prestato a Genova nel luglio del 1924 nell’89. Reggimento Fanteria, viene quasi subito congedato per debolezza costituzionale. Tornato in Francia (l’espatrio è con tutta probabilità clandestino) prende contatto con gli ambienti dell’emigrazione democratica e antifascista; la cosa non sfugge agli agenti in servizio presso i Regi consolati d’Italia, e viene subito iscritto in Rubrica di frontiera per l’arresto. Anni dopo, nel dicembre del 1936 parte volontario per la Spagna repubblicana: raggiunta Albacete (Murcia), principale base logistico-organizzativa e sede dei Comandi e del Commissariati delle Brigate Internazionali, riceve un minimo di addestramento militare e poi viene inquadrato nelle file della 14. Brigata Internazionale La Marseillaise. É addetto alla cucina del proprio reparto, ma prende anche parte a numerosi combattimenti lungo il fronte di Madrid: combatte a Balsain, nei pressi di Segovia e sul fronte di Cordoba (Andalucia). Congedato per serie ragioni di salute nell’ agosto del 1937, fa ritorno a Givors senza difficoltà di sorta, in virtù di documenti francesi regolari. Anni dopo a 2. Guerra mondiale iniziata, con la Francia occupata dai nazisti o in mano ai collaborazionisti di Vichy, viene fermato dalla Milizia nel febbraio del 1941. Considerato straniero indesiderabile, viene internato nel campo di internamento del Vernet d’Ariège. Avviato al rimpatrio a fine giugno e tradotto a Torino in stato di detenzione, il 2 agosto viene sottoposto al giudizio della Commissione provinciale torinese per il confino di polizia, con ordinanza dell’8 agosto. Assegnato per 2 anni a Ventotene, arriva sull’isola pontina il 27 agosto del 1941 e riottiene la libertà a fine giugno di due anni dopo, poco prima del crollo del regime fascista. Tornato in Piemonte, lavora saltuariamente a Torino come manovale. Alla fine di marzo del 1944, per ragioni non note (presumibilmente in ragione del suo esser stato volontario antifascista di Spagna), viene tratto in arresto dai militi di una delle tante polizie repubblichine: consegnato in mano ai tedeschi, viene da questi inviato al lavoro obbligatorio nella Germania nazista. Sopravvissuto all’ internamento ed alla guerra, dopo la sconfitta del nazismo può finalmente fare definitivo ritorno in Francia e stabilirsi a Lione (Rhône), nell’8°arrondissement. E’
deceduto a Lione il 16 luglio del 1959.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata ad aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 5274, fascicolo 44395), Archivio di Stato Civile del Comune di Giaveno, Archives Départementales de l’Ariège – Foix (5 W 415), Alcune preziose informazioni si devono alla cortesia ed alla pazienza dell’amico giavenese Franco Giai Via