Pivato Noè di Carlo, nato il 27 ottobre 1903 a Treviso. Muratore, socialista e poi anarchico. Domiciliato a Ponzano Veneto, nel 1925 emigra in Francia con regolare passaporto, risiede poi in Belgio a Marchienne-au-Pont (Charleroi); dal marzo 1927 è a Winterslag (Genk), poi a Limbourg , Jemeppe e Liegi, lavorando nelle miniere di carbone. Il 28 febbraio 1929 è arrestato e condannato a 15 giorni di carcere dal tribunale di Liegi per porto abusivo di arma. Alla fine dell'ottobre 1929 si porta in Francia, ma nel giugno 1931 è di nuovo a Liegi, da dove viene espulso come anarchico nel luglio 1931. Uscito dal Belgio il 14 luglio dopo una permanenza in Francia ed Olanda nel 1935 fa ritorno a Liegi. Arrestato nuovamente il 17 giugno 1936 durante uno sciopero per incitamento alla ribellione alle forze dell’ordine, viene condannato a 8 giorni di prigione e accompagnato alla frontiera olandese, dove si stabilisce nella regione carbonifera di Herleen. Da lì il 15 novembre 1936 si porta in Spagna ed è incorporato nel battaglione francese della XIV Brigata Internazionale come mitragliere. Partecipa a numerose azioni militari e viene ferito tre volte, a Las Rozas, a Brunete ed infine a Belchite. E’ anche sergente motorista della 35. Divisione. Smobilitato nel settembre 1938 dopo la decisione del governo di ritirare dal fronte in volontari stranieri, esce dalla Spagna nel febbraio 1939 ed è internato ad Argelès e Gurs. Rientrato in Belgio, aderisce alla Resistenza. Si adopera nella diffusione di stampa clandestina, di informazioni di carattere militare e nella raccolta e trasporto di armi. Inoltre ospita persone ricercate dal nemico, raccoglie fondi per aiutarne le famiglie e partecipa a numerosi sabotaggi alle ferrovie e alla miniera di carbone di Gosson n°1. Nel dopoguerra viene riconosciuto, da una commissione creata ad hoc dal governo belga, Partigiano Armato (PA) (un riconoscimento difficile da ottenere per gli stranieri dal momento che il primo, e quasi unico, criterio di qualificazione adottato dalla commissione è l’aver compiuto azioni patriottiche per il Belgio). Muore a Liegi il 10 dicembre 1966. La sorella Amalia Pivato, di Treviso, fu presente all’incontro che si tenne il 23 maggio 1976 a Venezia in ricordo della guerra civile spagnola con gli ex volontari di Spagna veneti ed i familiari dei caduti e dei deceduti.

Annotazioni: Scheda biografica integrata con informazioni raccolte da Francesca Pierobon per il volume Scegliersi la parte. Antifascisti trevigiani volontari nella guerra civile spagnola (1936-1939) , Il Poligrafo 2022.