Pistono Domenico di Savino e Ruffino Teresa, nato a Vestigné (Torino) l’11 maggio 1896, in Frazione Tina. Di professione operaio (nel secondo dopoguerra lavorava alla Ing. C. Olivetti & C a Ivrea). Chiamato alle armi dal novembre del 1915 nel corso della 1ª guerra mondiale, fa parte del 7º Reggimento Fanteria, impegnato sul fronte settentrionale sull’Altopiano di Asiago. Alla fine di maggio del 1916 le truppe austriache sfondano sull’altopiano costringendo gli italiani a difendere con accanimento i suoi margini meridionali, Pistono è fatto prigioniero degli austriaci, che lo rinchiudono nel campo di prigionia di Mauthausen (che, come è noto, diverrà tristemente famoso nel corso del successivo conflitto mondiale). Ne ritorna dopo due anni e mezzo, il 30 novembre del 1918. Non ottiene alcun riconoscimento poiché, come gli verrà detto in un volgare e militaresco burocratese alcuni anni dopo, poco fronte e tanta prigionia non fanno pensione. Poco dopo, con il fascismo al potere, Pistono espatria legalmente in Francia per stabilirsi in una località del dipartimento dell’Isère, dove trova lavoro. Rientra in Italia nel corso del 1928 per meri motivi familiari, ma al momento di ritornare in Francia la Regia prefettura di Torino non gli rinnova il passaporto, sicché si vede costretto all’espatrio clandestino nel luglio del 1928, passando per il valico valdostano del Piccolo San Bernardo. Si stabilisce a Grenoble (Isère) occupato prima come muratore, poi come minatore. L’espatrio clandestino ne determina la immediata iscrizione nella Rubrica di Frontiera per l’arresto, seguita dopo poco tempo da quella nel Bollettino dei sovversivi ricercati dall’Ovra. Una infermità gli impedisce di partire volontario per la Spagna repubblicana già nell’estate-autunno del 1936. Ristabilitosi, parte nella primavera del 1937. Il 23 aprile, al termine di un periodo di addestramento ad Albacete (base logistica e organizzativa e sede di comandi e del commissariato delle Brigate Internazionali) é inquadrato nel 2. Battaglione della XII Brigata Internazionale Garibaldi. A metà giugno prende parte alla presuntuosa e sanguinosa offensiva su Huesca (Aragona); il mese successivo combatte la battaglia di Brunete (o del Guadarrama) e poi tra estate e autunno si batte ancora a Farlete e Fuentes de Ebro (Aragon). Malato e ricoverato in ospedale dal dicembre 1937, non appena ristabilito (fine gennaio del 1938) é destinato ad Albacete (Murcia), dove viene successivamente aggregato ad un reparto di Artiglieria, la 11. Batteria Antiaerea franco-belga. Successivamente e fino alla smobilitazione dei volontari internazionali, Pistono non è più considerato abile per le per le fatiche ed i disagi del fronte e viene quindi destinato ai servizi ausiliari. Rientrato in Francia nel gennaio del 1939, viene quasi subito fermato ed espulso verso l’Italia: arrestato al valico ferroviario di Bardonecchia, viene tradotto ad Aosta (la cui provincia comprendeva all’epoca molti ed importanti municipi canavesani tra cui Ivrea, Castellamonte, Cuorgné e Pont Canavese). Deferito alla Commissione provinciale per il confino di polizia con l’accusa di attività antinazionale, il 12 dicembre del 1941 é assegnato a 5 anni di confino a Ventotene. Trasferito alle Isole Tremiti (in data e per ragioni non note ma si presume di carattere disciplinare), é anche denunciato per le manifestazioni di insofferenza verso il trattamento riservato ai confinati. Il 26 gennaio del 1942 viene condannato a 3 mesi e 15 giorni di detenzione, da scontare nel carcere di Manfredonia. Ritorna in libertà il 28 agosto del 1943 dopo la caduta del regime fascista. Tornato a Tina di Vestigné, nel dopoguerra si sposa con Delfina Gastaldo. Insieme a Luigi Balbo, nella prima metà degli anni ’70 collabora con il veterano biellese di Spagna Anello Poma (Commissario politico della Zona partigiana biellese della Resistenza) alla ricerca e ad un primo censimento dei combattenti di Spagna piemontesi originari del Canavese, Cirianese e Valli di Lanzo. Deceduto ad Alice Castello (Vercelli) il 14 febbraio del 1983.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana edita nel volume Sul fronte di Gandesa. realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivo General Militar de Avila (E), Armario 005, Legajo 276, Carpeta 007, Archivio Istituto Storico Regionale Parri – Bologna, Archives BDIC – Nanterre (MFM 880/.., Brigades Internationales), Archivio del Comune di Vestigné, Sezione Associazione Nazionale Combattenti e reduci, Tina di Vertgnè. Notizie in: AA.VV. - “Autobiografia di una guerra civile. Ritratti di combattenti antifascisti ita-liani in Spagna”.- Torino, Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, 1976 (cartaceo e video-intervista), Poma Anello , Antifascisti piemontesi e valdostani nella Guerra di Spagna, Torino, Centro Studi Piero Gobetti/AICVAS, 1975. Segnalato da RGASPI. F. 545. op. 6. D.502 come Domenico Pistone.