Aiacci Terzilio di Angelo e Faustina Pierazzi nato a Cavriglia (Arezzo) il 16 gennaio 1896. Minatore, comunista. Appartenente una famiglia di minatori anarchici. Fin da ragazzo conosce il duro lavoro in galleria per estrarre la lignite. Frequenta la scuola fino alle classi elementari. Attivo politicamente viene condannato a 10 anni di carcere per gli scontri con i fascisti del marzo 1921 a Castelnuovo dei Sabbioni (frazione di Cavriglia). Rimesso in libertà probabilmente per amnistia nel 1927, espatria in Francia con passaporto cumulativo rilasciato a diversi operai di Cavriglia per motivi di lavoro e non dà più sue notizie. Nel 1929 risiede a Cavillargues (Gard), dove esercita il mestiere di distillatore. Si stabilisce quindi ad Ales (Gard) dove è attivo un nutrito gruppo di esuli anarchici italiani. Il fratello Aurelio lo raggiunge in Francia per poi precederlo in Spagna. Solo nel 1936 invia una fotografia a un fratello a Cavriglia da cui risulta che risiede ancora in Francia ad Ales (Gard). Arrivato in Spagna l'11 settembre 1936 (secondo altre fonti già il 26 agosto e per altri dopo il 25 ottobre), si arruola col fratello Aurelio insieme ad altri valdarnesi fra cui Alpinolo Bucciarelli, Pasquale Migliorini, Adolfo Pintucci, Alessandro Maffei e Gualtiero Livi, nella Sezione Italiana di Carlo Rosselli e Camillo Berneri aggregata alla Colonna Ascaso della CNT ed è inviato quasi immediatamente a Monte Pelato. Gravemente ferito in combattimento il 7 aprile 1937 a Carrascal de Huesca, inabile ad essere reintegrato nella formazione, in data 29 gennaio 1938 risulta ancora in vita, ricoverato all’ospedale militare di Barcellona. Iscritto nel 1938 in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle Ricerche per l'arresto, segnato nell'elenco dei sovversivi residenti nella Spagna rossa. Sebbene alcune fonti lo considerano morto in Spagna in realtà sembra sia riuscito a rientrare in Francia. Secondo questa versione muore in Francia a La Grande Combe (presso Ales) il 6 settembre 1974.