Persici Celso di Giuseppe e Barbieri Giuseppina, nato il 9 ottobre 1896 a Crespellano (Bologna). Muratore, anarchico. Aderisce giovanissimo al sindacalismo rivoluzionario per poi passare nel movimento anarchico in stretto contatto con Gino Balestri, Luigi Fabbri e Armando Borghi.Nel 1913 subisce la prima condanna politica. E’ uno dei militanti più attivi dell'Unione Giovanile Rivoluzionaria Italiana, fondata a Parma al congresso dell'Unione Sindacale Italiana (USI) del dicembre 1919 Il 14 dicembre 1919 è arrestato a Bologna, e denunciato per incitamento all’odio di classe, ma viene prosciolto in istruttoria nel marzo 1920. Dal 7 al 9 novembre 1920 partecipa ad un congresso di giovani sovversivi che ha luogo a Bologna. Attivista dell’USI, corrispondente di “Umanità nova” e “Guerra di classe”, il 27 maggio 1921 viene condannato a 8 mesi e 22 giorni di reclusione per reati di violazione di domicilio e danneggiamenti. Ripetutamente denunciato viene schedato il 21 agosto 1924 per i trascorsi come segretario del Circolo Libertario di Studi Sociali di Bazzano. Per sottrarsi alle persecuzioni nel 1923 emigra in Francia stabilendosi a Marsiglia con la moglie Libertaria Proni, anche lei sovversiva, e con il fratello Antonio esercita un lavoro di rappresentanza per una ditta. Affitta alcuni locali nella casa della famiglia Gilioli a Fontenay-sous-Bois. In seguito abita al numero 2 di rue Danton a La Courneuve, dove vivono anche il padre, la madre e uno dei fratelli. Il 5 giugno 1925 assiste ad un convegno dell’Unione Sindacale Italiana a Parigi. Abbonato dal 1930 al periodico “La lotta anarchica”, viene accusato dalla polizia italiana di aver previsto un rientro in Italia per compiere un clamoroso attentato. Incluso per questo nel 1931 nella lista degli “attentatori” ed iscritto nella Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle Ricerche. Nel 1930, per motivi di salute, si trasferisce a Nizza, sullo Chemin du Vallon Obscur, dove viene assunto come muratore nei cantieri locali. Poi, il 17 aprile 1934, parte con la compagna Libera Proni per Marsiglia, dove lavora come operaio specializzato in cemento per la Maison Aixando et Goyet, la cui sede era al 56 di Avenue de la Timone, e poi come capocantiere per un'impresa di costruzioni. Diventa membro dell'Université prolératienne marseillaise. All'epoca vive al 62 di boulevard Bompart e la sua compagna lavora come sarta. All'epoca è membro della cooperativa di intonacatori fondata da Dino Angeli, dove vanno a lavorare molti dei suoi compagni di lavoro costretti a lasciare il lavoro o sfrattati dalle loro case. Questa cooperativa comprende Gino Balestri, Cesare Fietta, Orazio Del Condi, Emilio Predieri, Virgilio Fabrucci e Pio Turroni. Nell’ottobre del 1934 si trasferisce per motivi di lavoro in Algeria dove risiede per alcuni mesi ritornando in Francia nei primi mesi del 1935 quando la polizia francese su pressione di quella italiana lo arresta il 16 novembre 1935 e ne decreta l’espulsione. Nel luglio del 1936 parte per la Spagna e si trova a Barcellona allo scoppio della Guerra civile, combattendo per le strade con le milizie. Nei giorni seguenti fonda con altri anarchici un Comitato rivoluzionario. In seguito cura insieme a Ludovico Rossi, Renato Castagnoli, Ernesto Bonomini, Enzo Fantozzi e Francesco Barbieri, l’organizzazione delle prime colonne di volontari e si occupa del controllo della frontiera pirenaica. Svolge varie funzioni politiche nella CNT assieme a Camillo Berneri e Francesco Barbieri. Dopo i disordini del maggio 1937 a Barcellona che dal 3 al 7 contrappongono il governo autonomo catalano (Generalitat) agli anarchici alleati a POUM (Partido Obrero de Unificaciòn Marxista), piccolo gruppo comunista antistalinista, durante i quali vengono assassinati Camillo Berneri e Francesco Barbieri, Persici per sfuggire alla successiva repressione ritorna in Francia nell’agosto 1937 rifugiandosi a Brest (Bretagna), dove viene arrestato. Liberato, passa in Algeria all’inizio del 1939. Il 19 luglio è arrestato a Orano con Edoardo Angeli, detto Dino, ed Edmondo Lelli, e condannato a un anno di reclusione per uso di documenti falsi. Dopo l'armistizio, si reca in Marocco, dove partecipa alla Resistenza e alla rete creata per consentire a molti antifascisti di sfuggire alle ricerche della Commissione italiana d'armistizio con sede a Orano. Nel settembre 1943, dopo lo sbarco alleato in Nord Africa, si ricongiunge con la compagna Libera a Orano. Rientrato in Italia alla Liberazione, partecipa attivamente alla ricostruzione del movimento libertario italiano prima di tornare in Francia dopo il 1945 per raggiungere il figlio Vertice a Marsiglia e a Nizza. Nel 1948 è membro della Fédération Anarchiste e dell'USI di Marsiglia e sostituisce Mariani Gusman come capo del sottosegretariato dell'AIT per l'Europa occidentale. Negli anni '60 aiuta i giovani compagni francesi, tra cui René Bianco, a fondare la sede marsigliese del Centre international de recherches sur l'anarchisme (CIRA). Muore a Nizza il 15 settembre 1988.

Annotazioni: Scheda biografica integrata con informazioni del Dizionario Biografico on line degli Anarchici Italiani https://www.bfscollezionidigitali.org/collezioni/6-dizionario-biografico-online-degli-anarchici-italiani