Patalacci Amilcare di Giuseppe e Simonacci Zelinda, nato il 10 novembre 1888 a Perugia nella frazione di Civitella Benazzone. Colono e impresario trasporti, socialista. Trasferitosi con la famiglia a Cittè di Castello nel 1906, nel 1910 è militare a Belluno e segnalato dal presidio militare come socialista. In data imprecisata parte in seguito per la Francia dove solidarizza con azioni sindacali. Disertore nella Grande guerra, nel 1919 è condannato dal Tribunale di Guerra della 3. Armata alla pena di morte, pena poi amnistiata nel 1928 dal Tribunale militare di Roma. Nel 1921 viene depennato dai registri anagrafici di Città  di Castello ma non si conosce la sua residenza fino al 1936 quando il console di Nizza lo segnala come "sovversivo" insieme al fratello Gino. A Nizza è imprenditore dei trasporti e la sua famiglia è ora composta di cinque figli naturalizzati francesi insieme al padre, ragione per cui egli evita l'espulsione. Nel febbraio 1937 è iscritto in Rubrica di Frontiera per il respingimento. Tra il 1936 e il 1937 parte per la Spagna insieme a Vincenzo Bernardini su due camion della sua stessa ditta. Qui, si arruola nella 12. Brigata Garibaldi, opera come autista nei trasporti militari. In seguito, rientrato in Francia, è arrestato insieme al fratello e internato a Gurs e Vernet. Prelevato dai tedeschi il 9 agosto 1944 è deportato con il "Train fantôme" (tr.I. 261) a Dachau, con la matricola 94260. Trasferito a Mauthausen, muore nel sottocampo di Melk l'11 dicembre 1944.

Annotazioni: Le informazioni successive all\\\'imprigionamento nel campo del Vernet sono tratte da: Dalla Despedida alla Resistenza : il ritorno dei volontari antifascisti dalla guerra di Spagna e la loro partecipazione alla lotta di liberazione europea / Pietro Ramella. - Roma : Aracne, 2012, pp.205-206.