Pasquotti Pierino di Enrico e Marzot Maria, nato il 27 giugno 1911 a Pordenone. Chimico, socialista. Il padre è maestro elementare e corrispondente da Torre per il settimanale socialista “Il Lavoratore Friulano", per cui subirà persecuzioni dalle squadre fasciste. Lo zio materno, il muratore Enrico Marzot, è organizzatore del sindacato edile e nel 1920 è eletto assessore comunale per il Partito Socialista, incarico a cui rinuncia nella primavera del 1921 per l’adesione al Partito Comunista d’Italia (anche se presto rientrerà nel PSI). Emigrato in Francia nel 1930 dove raggiunge lo zio Enrico Marzot ed altri familiari già espatriati, si stabilisce a Villard Bonnot (lsère) dove lavora alla “Electro-chimie, una ditta di prodotti chimici, diventando responsabile del gabinetto di ricerca dell’azienda. Nelle ore libere insegna ai compagni l’esperanto, utopica lingua internazionale dei lavoratori. E’ attivo nella LIDU (Lega Internazionale per i Diritti dell’Uomo) e chiede l’scrizione la Partito Socialista Italiano. Dopo gli scioperi e l’occupazione della fabbrica nel 1936 Piero si schiera con gli operai: per questo motivo è retrocesso a manovale dalla direzione, che non può tollerare l’impegno politico e sindacale di uno dei suoi quadri. In questo contesto matura la decisione di partire per la Spagna da Grenoble. Si porta in Spagna nell'ottobre del 1936 per arruolarsi nelle Brigate Internazionali, ma data la sua preparazione professionale lo Stato Maggiore decide di impiegarlo nella fabbrica di esplosivo di Albacete. Lavoratore instancabile e buon chimico, è promosso sottotenente e gli viene affidata la direzione di un reparto. Deceduto il 29 luglio 1937 nell'ospedale di Albacete ufficialmente per tifo. Diversa è la versione della morte conosciuta dalla famiglia (confermata anche da documenti della Base di Albacete), per cui nell’estate 1937 Piero a causa di esalazioni venefiche di certi esplosivi plastici è colto da malore. Ricoverato in ospedale malgrado le cure muore il 29 luglio. Viene seppellito nel Cimitero di Albacete, fossa comune fila 29, numero 24A. Iscritto nel Bollettino delle Ricerche e nella Rubrica di Frontiera per il provvedimento di arresto.