Paini Adelino di Giuseppe e Allodi Carolina, nato il 17 maggio 1888 a Parma. Frequenta solo le prime classi elementari. Nella città frequenta ambienti anarchici dove è conosciuto come “Dino” (altri pseudonimi o soprannomi usati da sono: “Pinoto” (o “Pinotto”) e “Carégä”). Nel novembre del 1903 è arrestato a Milano per motivi di Pubblica sicurezza e rimandato a Parma con foglio di via obbligatorio. Nel febbraio del 1904 ha un violento diverbio con un sacerdote e viene denunciato perché “usa violenze, minacce, oltraggiandole, alle Guardie che lo arrestano” e quindi condannato a sei mesi di reclusione e alla multa di lire 133 per lesioni volontarie, nonché per violenza ed oltraggio. Nel maggio 1906 è condannato a due anni e tre mesi di reclusione per lesioni gravi. Paini prende parte attiva allo sciopero generale del settembre del 1904 e a quello del 1° maggio del 1906. In questi anni riporta condanne per reati comuni e viene schedato come anarchico. Nell’ottobre del 1908 Paini viene arruolato in fanteria, ma poco dopo diserta nell’aprile del 1909. Rifugiatosi in Svizzera, viene espulso e, arrestato al confine nel maggio di quell’anno, sconta un anno di carcere militare. Al termine della pena viene reintegrato nel reggimento, ma nel gennaio del 1912 viene riformato perché “affetto da psico-nevrosi istero epilettica. Nel 1912 è di nuovo a Parma e lavora come calzolaio con suo fratello Riccardo. Nel febbraio del 1913 Paini è a Nizza, ma poco tempo dopo si trasferisce a Savona dove si occupa stabilmente presso la calzoleria Ferretti. Nel 1924 emigra clandestinamente a Marsiglia. Si mantiene in contatto con un gruppo di comunisti parmigiani residenti a Parigi, capeggiati da Vittorio Picelli, fratello di Guido. Nel 1926 è a Parigi dove frequenta gli ambienti dell’emigrazione antifascista italiana. Nel 1927 si trasferisce a Versailles. Nel novembre del 1930, è a Bruxelles dove milita nel gruppo anarchico degli emigrati italiani. Nel giugno del 1932, viene incluso nel Bollettino delle Ricerche nell’elenco dei sovversivi residenti all’estero, classificati come “attentatori”. Nel dicembre del 1936 è in Spagna, dove si arruola nel quarto scaglione della Sezione Italiana di Carlo Rosselli e Camillo Berneri aggregata alla Colonna Ascaso della CNT-FAI. Un anno dopo fa ritorno a Parigi, dove nel 1941 viene arrestato dai tedeschi e inviato al campo di concentramento di Trier in Germania, dove è testimone della morte di Mastrodicasa. Fatto rimpatriare in Italia e deferito alla Commissione Provinciale nel 1942 viene assegnato al confino a Ventotene. Alla caduta del fascismo nel 1943 è trasferito al campo Renicci d’Anghiari (Arezzo). L'anno dopo riesce però a fuggire e a rientrare a Parma, dove nel dopoguerra è stimata figura del movimento anarchico della città. Muore a Parma nel 1950.

Annotazioni: Scheda Biografica basata sul volume Vincenti per tutta la vita : antifascisti parmensi nella guerra di Spagna / Marco Severo. - Pisa : BFS, 2017. - 223 p. : ill. ; 21 cm.. - (Cultura storica ; 53). - [ISBN] 978-88-89413-82-1. - [BNI] 2017-11058 e sulla cheda di Barroero per il Dizionario Biografico on line degli Anarchici Italiani URL https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/14291-paini-adelino?i=11 consultata il 5 maggio 2022.