Gasperini Riccardo di Francesco e Zanoni Anna, nato il 2 giugno 1904 a Malé (Trento). Meccanico, comunista. Ha quattro sorelle e due fratelli e frequenta le scuole elementari. Emigrato con regolare passaporto dalla Val di Sole in Francia a Parigi tra il 1922 e il 1923, lavora come montatore di riscaldamenti. Chiamato nel 1924 al servizio militare, rientra in Italia ed è arruolato per 17 mesi in artiglieria, specializzato come armiere nell’11. Reggimento di Artiglieria da campagna di stanza ad Alessandria. A quel tempo secondo una sua dichiarazione successiva sarebbe già stato iscritto al Partito Socialista Italiano e durante il servizio afferma di aver svolto propaganda tra i commilitoni. Nel 1926, terminato il servizio, torna in Francia a Parigi dove lavora come meccanico e nel 1930 ottiene la nazionalità francese. Abita al numero 225 di Rue de Crimee e nel 1931 aderisce al sindacato CGT, al Partito Comunista nella cellula di Rue de Crimee ed al Soccorso Rosso Internazionale. Nel 1935 si distingue nelle proteste organizzate contro l’intervento italiano in Abissinia. Tra i primi volontari partire per la Spagna, giunge il 3 agosto 1936 nei Paesi baschi e combatte a Guipuzcoa ad Irun nel tentativo fallito di evitare che i franchisti chiudano il confine con la Francia. Costretto a rientrare in Francia dopo la caduta della città, ritorna in Spagna e viene arruolato nella Centuria “Commune de Paris” che sarà poi incorporata nella XI Brigata Internazionale. In Italia viene iscritto nella Rubrica di Frontiera per l’arresto. Combatte nella Città Universitaria nella difesa di Madrid. Dopo aver partecipato alle battaglie del Jarama e Guadalajara, gode di una licenza a Denia (Valencia). Rientrato in reparto il 3 marzo 1937, insieme a tutto il battaglione, passa alla XIV Brigata Internazionale e combatte nel Centro dal 7 novembre al 14 marzo 1937, col grado di sergente e poi di Brigadiere, in Aragona dal 14 marzo 1937 al 2 aprile e 1938. Nell'aprile del 1937 ottiene una licenza di 12 giorni, che trascorre a Madrid. Il 7 ottobre ottiene una seconda licenza, questa volta di un mese, e si reca in Francia a Parigi. Rientra il 22 novembre 1937, destinato ancora al 9. Battaglione “Commune de Paris”, promosso al grado di tenente e assegnato al reparto munizioni. Infine è sull’Ebro e il 19 aprile 1938, è responsabile col grado di tenente di un treno blindato. Partecipa all’ultima offensiva repubblicana dell’Ebro nell’estate 1938, fino al ritiro dei volontari internazionali deciso dal governo repubblicano nel settembre 1938. In un rapporto del 19 agosto 1938, Armand Maniou della commissione quadri del PCE lo descrive come segue: "Arrivato in Spagna il 3 agosto 1936. Ha servito a Irun e su tutti i fronti del Battaglione della Comune di Parigi. È stato una volta in licenza in Francia. Il suo morale rimane molto buono. Ottimo compagno, molto serio, molto devoto, consapevole delle sue responsabilità. Molto adatto alla sua posizione. Ha grandi qualità tecniche, è un ottimo organizzatore e ha fatto del suo servizio un esempio per la Brigata. Disciplinato tra tutti, metodico nel suo lavoro e incoraggiante nei confronti degli uomini, avendo cura di fornire loro un buon cibo. Tutte queste condizioni gli hanno permesso di chiedere agli uomini di lavorare fino a 18 ore al giorno. Ha reso il suo servizio un vero e proprio servizio d'urto. È molto semplice e sempre con i suoi uomini. È un vero leader proletario. Le sue conoscenze politiche sono molto scarse. Assomiglia a certi capisquadra o piccoli dirigenti delle fabbriche francesi per i quali conta solo il lavoro pratico. Ottimo comunista, ha grande fiducia nel partito, molto disciplinato." Riceve anche un encomio da Henry Rol-Tanguy, commissario politico della XIV Brigata. Avviato in un campo di smobilitazione in Catalogna, lascia la Spagna in data imprecisata tra l’ottobre 1938 ed i primi mesi del 1939. Ristabilitosi a Parigi, dopo lo scoppio della seconda guerra Mondiale, nel 1942 risulta impiegato alla Siemens di Berlino, non sappiamo se come lavoratore coatto o volontario, fino ad aprile dell’anno successivo. Tornato a Parigi vi abita fino alla fine della guerra, per poi sposare Antonia Buscaglia ad Aubervilles (Seine-Saint-Denis). Negli anni ’50 rientra brevemente in Italia per visitare lo zio Augusto Gasperini. Muore presumibilmente nella capitale francese in data imprecisata.

Annotazioni: Profilo biografico basato sulla scheda biografica di Enzo Ianes e Lorenzo Vicentini in Un alba sorgerà, vedi bibliografia. Include notizie tratte dal RGASPI F. 545, Op. 6, D. 35, D. 1044 e D.1198