Olivo Gino di Domenico e Pritani Maria, nato il 26 luglio 1913, a Osoppo (Udine). Imbianchino, comunista. Emigrato in Francia nel 1921 si stabilisce a Ermont (Seine-et-Oise), lavorando come imbianchino. Iscritto al Fascio di Parigi, si arruola come volontario in Africa Orientale per due anni, nel Reggimento cavalleria "Nizza". Approfittando di una licenza si porta in Francia senza più rientrare in Italia, per cui viene dichiarato disertore. Arriva a Parigi il 13 giugno 1937. Ai primi di giugno del 1937 è a Parigi, e nel luglio successivo è già inquadrato nella brigata Garibaldi, 2. Battaglione, 2. Compagnia. Combatte sul fronte dell’Ebro, a Tortosa e partecipa alla battaglia finale dell’Ebro. Viene ferito gravemente sulla Sierra de Caballs il 7 settembre del 1938, rimanendo mutilato al braccio sinistro. Rientra in Francia alla fine di quell'anno. Rientrato in Francia durante la ritirata dalla Catalogna all'inizio del 1939, sarà internato nel campo di Argelès-sur-Mer (Pyrénées-Orientales) e poi a Gurs (Basses-Pyrénées, Pyrénées-Atlantiques). Dopo la liberazione, torna nella regione di Parigi e vive con i genitori a Ermont (Seine-et-Oise, Val-d'Oise). In difficoltà a causa della sua disabilità, il Servizio spagnolo di evacuazione dei rifugiati lo aiuta. Nel 1941 incontra Denise Jarrety e la coppia vive in un appartamento al 18 di rue de Beauce a Parigi (III arrondissement). L'8 ottobre 1941 la polizia effettua un controllo d'identità e Gino Olivo viene arrestato perché sprovvisto di permesso di soggiorno. Consegnato alle autorità tedesche, viene rilasciato 48 ore dopo, grazie all'intervento di un capitano della Wehrmacht. Il 27 ottobre è stato nuovamente arrestato per traffico di permessi di rifornimento e tessere tessili. Inviato alla prigione di La Santé, è condannato il 12 febbraio 1942 a due mesi di reclusione dalla XI Camera del Tribunale e rilasciato il 13 febbraio 1942. Il 14 febbraio, Gino Olivo si reca alla Prefettura di Polizia per richiedere l'estensione del suo permesso di soggiorno. Gli agenti di polizia lo arrestano a causa dei suoi precedenti penali e della sua attività nelle Brigate Internazionali. E' internato nel centro di Tourelles a Parigi (XX arrondissement), in conformità con una direttiva emanata da Karl Boemelburg, SS-Sturmbannführer, capo della polizia di sicurezza e di intelligence delle SS, riguardante gli ex miliziani della Spagna repubblicana. Viene quindi trasferito al campo di Rouillé (Vienne), poi a Voves (Eure-et-Loir). Il Console italiano interviene più volte presso il Segretario di Stato per l'Interno, chiedendo la sua liberazione. Trasferito a Compiègne, il 21 maggio 1944 si trova nel convoglio di 2004 uomini diretto a Neuengamme (Germania); i prigionieri arrivano al campo il 24 maggio. Ricevuta la matricola 35231 Olivo muore dopo l'evacuazione del campo nell'aprile 1945 a Neuengamme (Amburgo). Nel maggio 1957, la moglie chiede al Ministero dei Veterani e delle Vittime di Guerra un riconoscimento di "deportato politico" per il defunto marito.