Aguzzi Aldo di Luigi e Pantera Francesca, nato a Voghera (Pavia) il 20 agosto 1902. Giornalista anarchico. La polizia si occupa di lui molto presto, poiché, avendo compiuto studi abbastanza regolari fino all’Istituto Tecnico, ha fin da giovane un certo ascendente nei gruppi anarchici vogheresi dei quali ha abbracciato gli ideali. Il 13 aprile 1920 subisce il primo arresto e schedatura per un violento discorso pronunciato a favore di un compagno arrestato. Ritornato in libertà invita i compagni, su «Il Libertario» di La Spezia nel mese di settembre, a una “santa battaglia” per liberare in disertori delle prima guerra mondiale ancora in prigione. Si dedica alla pittura, legge molto e scrive materiale di propaganda, collaborando attivamente con la Camera del Lavoro di Voghera. Per sfuggire alle persecuzioni poliziesche e squadristiche espatria clandestinamente nel 1923, raggiungendo Buenos Aires dove poco dopo arriva la moglie Caiani Maria Agnese, una tessitrice di Voghera che gli darà due figlie, Aura e Verità. A Buenos Aires svolge un’intensa attività politica e fonda il gruppo “L’Avvenire” e scrive sul giornale omonimo, sollecitando i compagni d’ideale a denunciare gli orrori delle dittature nere e rosse. Dal 1925 partecipa attivamente col suo giornale alla campagna per salvare Sacco e Vanzetti. Conclusa l’8 novembre l’esperienza de «L’Avvenire», rimane a Buenos Aires, conducendovi una vita tribolata dal bisogno e dalla miseria. Il 13 febbraio 1927 dà alle stampe il periodico «Il Pensiero», sul quale difende la figura di Pisacane da indebite appropriazioni, rende omaggio a Praxedis Guerrero e a Nestor Machno e promette di vendicare Sacco e Vanzetti. Negli stessi mesi invia a «L’Adunata dei refrattari» di New York vari articoli sull’attentatore tedesco Kurt Wilkens, sulla Concentrazione antifascista, il cartello degli esuli moderati, per i quali ha parole assai dure, e sulla necessità di “stringere i denti” e restare fedeli alle idee anarchiche. Viene arrestato, il 24 dicembre 1927, dopo lo scoppio, alla National City Bank, di un ordigno, confezionato dall'anarchico Severino Di Giovanni. La morte di due innocenti causata dalla bomba, suscita in lui profondo dolore, ma non attenua la sua simpatia “per l’anonimo vendicatore”. A seguito dell’ulteriore sanguinoso attentato di Severino Di Giovanni del 23 maggio 1928 al Consolato italiano, che uccide nove persone e ne ferisce 30, Aguzzi viene arrestato come sospettato, ma poi riconosciuto innocente e condannato solo per il possesso di due pistole. Rimesso in libertà, scrive, il 20 giugno, che il vero responsabile della strage del 23 maggio è il regime di Mussolini. Nel maggio del 1929 è delegato al congresso anarchico latino-americano di Buenos Aires e gode della fiducia di Berneri. L’anno successivo passa a dirigere il periodico anarchico “ L’Allarme” di Buenos Aires. Sempre in prima fila delle battaglie anarchiche è oggetto di arresti e persecuzione poliziesca. Nel 1931 per sfuggire al colpo militare del generale Uriburu che ha instaurato la dittatura in Argentina, fugge a Montevideo e da lì col nome di Lucio d’Ermes collabora con il periodico “La Protesta” di Buenos Aires. Rientrato nella capitale argentina torna a dirigere, col nome di Massimo Amaro, un nuovo giornale libertario “Sorgiamo”, mentre prosegue anche l’attività artistica. In Italia vien iscritto nel 1933 nel Bollettino delle Ricerche e nella Rubrica di Frontiera per il provvedimento dell’arresto. Nella primavera del 1937 lascia la moglie e due figlie e raggiunge Barcellona. Nel gennaio 1937 parla ai microfoni di Radio Barcellona. Aguzzi potrebbe essere sarebbe stato al fronte nella Sezione Italiana di Carlo Rosselli e Camillo Berneri aggregata alla Colonna Ascaso della CNT-FAI. La drammatica primavera del 1937 che contrappone a Barcellona per una settimana di scontri gli anarchici ed i comunisti dissidenti del POUM (Partido Obrero de Unificaciòn Marxista), al governo catalano della Generalitat, lo vede certamente tra i protagonisti. In luglio Aguzzi succede a Berneri, assassinato nella settimana di scontri, nella direzione del giornale “Guerra di Classe”. Delle sanguinose giornate di maggio Aguzzi si occupa nel suo primo articolo che appare il 16 giugno sul settimanale dichiarando: «Durante le giornate di Barcellona gli anarchici italiani, tanto il forte contingente della Caserma Spartacus come i piccoli gruppi dispersi nelle sedi dei sindacati, nella sede centrale della CNT-FAI ecc. si erano battuti eroicamente a fianco dei compagni spagnoli. La loro azione era stata in più occasione decisiva». Nel contempo Aguzzi prosegue la sua collaborazione con «L’Adunata dei Refrattari», commemorando sulle sue pagine il sindacalista Ángel Pestaña e denunciando i bombardamenti aerei fascisti su Barcellona e altre città catalane. Tornato in Francia, nel maggio 1938 si trova a Marsiglia dove denuncia la repressione contro gli anarchici ed il POUM, a seguito delle giornate di maggio, rimproverando ai comunisti spagnoli e moscoviti di non arretrare “di fronte a nessun misfatto” per assassinare i rivoluzionari. Abbandona però il giornale il 30 novembre 1937 per motivi personali, proseguendo la collaborazione a Barcellona con il quotidiano della CNT-FAI “Solidaridad Obrera”. Stabilitosi a Marsiglia nel maggio 1938 continua a denunciare le persecuzioni degli anarchici n Spagna da parte dei comunisti, mentre si arrangia a campare con la sua attività di pittore. Nella primavera del 1939 riesce a tornare a Buenos Aires dove riprende l’attività redazionale sui fogli anarchici, ma alle 11 de 31 maggio 1939 Aguzzi si suicida improvvisamente col cianuro, probabilmente sopraffatto dalla disperazione per il crollo delle sue speranze. Viene sepolto nel cimitero “La Chacarita“ di Buenos Aires. La polizia italiana richiede all’ambasciata a Buenos Aires la fotografia de cadavere per avere la certezza del decesso. Il Consiglio Regionale Lombardo il 7 novembre del 1976 conferisce ad Aldo Aguzzi la Medaglia d’Oro alla memoria in occasione del quarantesimo anniversario della Guerra Civile Spagnola.

Annotazioni: La scheda è stata integrata con informazioni tratte dal Dizionario Biografico on line degli Anarchici Italiani https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/12880-aguzzi-aldo?i=0