Negri Carlo Enrico Giuseppe di Enrico e Liffert Rachele, nato a Novara il 16 giugno del 1896, aderente a Giustizia e Libertà. Di professione ingegnere navale. Chiamato alle armi nel corso del 1915 prende parte alla 1. Guerra Mondiale con il grado di sergente istruttore in aeronautica. Terminata la guerra e ottenuto il congedo fa ritorno a Novara. Ripresi gli studi universitari interrot-ti perviene a conseguire la laurea in ingegneria navale. Il 4 novembre del 1933 si sposa a Novara con Margherita Stanzetta. Espatriato in Francia senza la moglie (data e modalità non note) si stabilisce nel sud-ovest, a Montauban (Tarn-et-Garonne) dove annoda (o forse riannoda) contatti e rapporti di collaborazione con il movimento di Giustizia e Libertà in Francia. In Italia intanto, il 21 aprile del 1936 viene radiato dalla Regia aeronautica e, quasi contemporaneamente, é cancellato dai registri anagrafici novaresi per emigrazione continuativa all’estero. Il 6 ottobre del 1936, da poco trasferito a Nizza (Alpes Maritimes), dalla Costa Azzurra parte volontario per la Spagna repubblicana con altri due volontari italiani, Luigi Forbice e Giuseppe Natale. Passati i Pirenei e giunto a Barcellona Negri viene destinato alla Marina da Guerra repubblicana, dove presta un lungo ed ininterrotto servizio prima alla base navale di Cartagena e successivamente in quella della capitale catalana. Sempre a Barcellona contrae ben presto matrimonio con la sua nuova compagna, una avvenente cittadina spagnola di nome Manuela Gimenez Dominguez. Le nozze non sfuggono agli spioni del Regio consolato d’Italia a Barcellona cosicché la notizia non tarda a giungere a Novara dove il giudice istruttore del Regio tribunale emette un mandato di cattura per bigamia contro Negri. L’anno successivo, nel febbraio del 1937, viene iscritto nel Bollettino delle ricerche, Supplemento-sovversivi (schedina n. 86 del 17.2.1937). Non si conoscono altri particolari della vicenda di Negri durante la guerra civile spagnola. Sappiamo soltanto che fa ritorno in Francia nel corso della retirada, l’8 febbraio del 1939. Internato nel campo di Argelès-sur-Mer (Pirenei Orientali) intorno alla metà di febbraio, ne esce all’inizio di maggio e ritorna a vivere a Montauban, al numero 22 di rue Bayle. Nei primi mesi del 1940 viene nuovamente arrestato ed internato (poiché considerato straniero indesiderabile) nel campo di Gurs (Basses Pyrénées), proprio mentre a Montauban, l’11 marzo del 1940 la seconda consorte da alla luce la piccola Raquel Negri Gimenez. Il neo-padre riesce infine a ritornare in libertà e non tarda ad entrare in contatto con uomini ed organizzazioni che iniziano ad organizzare la Resistenza ai nazisti ed ai collaborazionisti di Vichy. Dal 1942 combatte nelle file dei Francs Tireurs et Partisans di un maquis della zona, diretto da uomini in stretto contatto con i guerriglieri urbani della 35. Brigade FTP-MOI Marcel Langer di Toulouse. Per un certo periodo di tempo ha frequenti e inevitabili rapporti di collaborazione anche con unità di partigiani spagnoli della 2. División de Guerrilleros Españoles, che combattono soprattutto nel sud-ovest francese. Arrestato dalla Gestapo il 19 settembre del 1943, Carlo Negri è detenuto dapprima a Tolousa e poi deportato in un Campo di concentramento in Germania. Muore il 15 marzo del 1945 nel campo di concentramento di Bergen-Belsen (Bassa Sassonia).

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata ad aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio INSMLI – Milano (Fondo Aicvas, busta 41, fascicolo 159), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 3509, fascicolo 126754), Archivi dei Comuni di Novara e Montauban (F), Archives BDIC – Nanterre (MFM 880/3.., Brigades Internationales)