Fulmini Federico, 18/07/1898, Perugia (PG). Ebanista, comunista. Nel 1915 risulta presso l'abitazione del conte Ugolino Montesperelli in qualità  di giovane di studio, per circa un anno e mezzo. Poi, trova lavoro presso diverse aziende come falegname. Tra il 1917 e il 1920 è militare del 1. Reggimento Genio Zappatori. Congedato, torna a Perugia, dove continua a svolgere l'attività  di falegname. Nel 1923 espatria clandestinamente diretto in Francia: da Cannes, dove si reca presso il fratello, si porta a Tolone, Jeres e prende poi residenza a Nizza. In questa cittè è in contatto con ambienti antifascisti. Nel 1936, espulso dalla Francia, parte per la Spagna dove arriva nel novembre per arruolarsi nelle milizie rosse come il fratello Mariano. Si arruola nel Battaglione Garibaldi ma, fin da subito, a causa di varie malattie ai polmoni che lo colpiscono, è ricoverato all'ospedale di Valencia. In seguito, partecipa a pochi combattimenti, prestando invece diversi servizi nelle retrovie. Nel febbraio 1937 è infatti inviato sul fronte di Madrid e inquadrato nella 5. Compagnia della 12. Brigata Garibaldi. Il primo ottobre del 1938 risulta ricoverato all'ospedale militare n.11 di Denia, presso Alicante. Tornato in Francia, nel febbraio 1939, è internato a Saint-Cyprien e Gurs. Liberato nel luglio 1940, viene arrestato nel maggio 1942 e gli viene notificato il decreto di espulsione precedente alla sua partenza per la Spagna. Rinchiuso nel campo di Récébédou, è poi spostato in quello di Noè. Il 3 giugno chiede alla Commissione italiana per il rimpatrio di rientrare in Italia cosa che avviene il 13 novembre quando viene consegnato dalla gendarmeria francese alle autorità  italiane e tradotto in carcere a Perugia in attesa che la Commissione provinciale prenda una decisione a suo carico. Questa lo destina al confino per 5 anni, in data 28/12/1942 per: Attività  antifascista in Italia e all'estero; e perché: Combattente antifranchista in Spagna. Inviato a Ventotene, risulta liberato nell'agosto 1943. Diretto a Perugia, è costretto per motivi di salute a fermarsi a Roma dove è ricoverato per tubercolosi. Muore a Roma il 29 agosto 1943.