Ballerini Luigi di Romolo e Mattioli Rosa nato a Borgoticino (Novara) il 29 marzo 1903, socialista. Di professione muratore. Espatriato clandestinamente in Francia tra il 1921 e il 1922, il giovane militante socialista di Borgoticino cerca di raggiungere il circondario di Dijon (Côte-d-Or) dove conta su qualche punto di riferimento parentale. Fermato per un controllo poliziesco di routine nel corso del 1923, é trovato privo di documenti validi e dopo un brevissimo periodo di detenzione viene espulso dal paese. Rimasto in Francia illegalmente in violazione del decreto di espulsione, vive una vita precaria ed insicura al pari di tanti altri clandestini senza documenti, nell’attesa di provvedimenti che possano migliorare la situazione dei lavoratori stranieri immigrati. Gli sviluppi positivi non tardano ad arrivare, consentendo a Ballerini di non rientrare in Italia: viene infatti approvata nel corso del 1927 la legge francese, da tempo attesa, sulla naturalizzazione dei lavoratori immigrati e delle loro famiglie. Ne approfitta anche Ballerini, che si regolarizza e nel 1929 riesce ad ottenere naturalizzazione e cittadinanza francese, giusto prima che la legge, condizionata della gravità della crisi economica mondiale (nota come la Grande Depressione), subisca i primi tagli restrittivi. Nel frattempo emigra per motivi di lavoro a Lyon (Rhône), dove viene raggiunto dalla tardiva ma implacabile iscrizione nella Rubrica di frontiera per l’arresto. Parte volontario per la Spagna repubblicana nell’autunno del 1936: il 29 novembre è a Monte Pelato (fronte di Aragona, settore di Huesca), tenuto dai volontari del Grupo italiano (Gruppo Rosselli), a sua volta inserito in una grande unità, la colonna anarchica Francisco Ascaso (un’altra fonte suggerisce invece che si fosse arruolato in un’altra colonna libertaria, anch’ essa operante su un fronte aragonese. Mancano ulteriori informazioni sul percorso spagnolo, ma è possibile che sia rimasto in Spagna anche dopo la militarizzazione delle milizie e che vi si trovasse ancora, sempre in Aragona ,nella drammatica primavera del 1938 (marzo-aprile), caratterizzata dalla violentissima offensiva franchista e dal cedimento del fronte repubblicano, dal sacrificio delle Brigate Internazionali e dalla loro difficile ed a tratti drammatica ritirata verso il Basso Ebro, mentre i fascisti raggiungevano il Mediterraneo a Vinaroz tagliando in due il territorio repubblicano. Non vi sono notizie ulteriori.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata a giugno 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Centrale dello Stato - Roma (Casellario Politico Centrale, Busta 292, fascicolo 36646)