Francescangeli Aldo di Angelo nato il 10 maggio 1918 a Fabriano (AN), Antifascista. Di professione meccanico. Trascorre una giovinezza tranquilla a Fabriano tra scuola e lavoro. Si iscrive al Fascio giovanile di combattimento e partecipa alle adunate e alle manifestazioni. La sua famiglia ha però ascendenti anarchici: il padre Augusto è infatti schedato nei sovversivi come anarchico e viene radiato solo nel 1934. Il 21 novembre 1936 Aldo si arruola come volontario nelle truppe coloniali ed è assegnato al centro automobilistico di Libia a Tripoli, effettivo al reparto deposito dal 25 novembre con la ferma di due anni, È probabile che in questo periodo si formi la sua avversione al fascismo sotto l'influenza di alcuni suoi compagni d'armi infatti il 18 aprile 1937 diserta insieme a un altro marchigiano, Maric Zonetti di Montemarciano, Passa in Tunisia da dove s’imbarca per la Francia giungendo a Marsiglia il 10 maggio 1937. Da Marsiglia Aldo si reca a Le Duc presso uno zio. Intanto era stato condannato, il 5 novembre 1937, a due anni e sei mesi di reclusione dal Tribunale Militare di Tripoli per diserzione, alienazione di effetti e espatrio clandestino (sembra che abbia disertato con un autocarro militare). Viene iscritto nella Rubrica di Frontiera. Nell'ottobre 1937 è in Spagna arruolato nella 3. compagnia del 1. Battaglione_ della Brigata Garibaldi. Dopo un breve permesso. trascorso in Francia, lo ritroviamo con il grado di caporale ancora in Spagna nel luglio 1938. Durante la battaglia dell'Ebro (settembre 1938) è ferito sulla Sierra Caballs a una coscia e alla schiena, II 24 ottobre è ricoverato all’ ospedale di Matarò dove rimane per trenta giorni chiedendo di essere inviato in Francia all'atto della smobilitazione delle Brigate Internazionali. Dimesso è invitato a Figueras e qui dopo due mesi di permanenza è spedito in un campo di concentramento di Perpignano dove rimane altri sei mesi. Nell'ottobre 1940 è tradotto in Italia, tratto in arresto a San Remo il 25 novembre 1940 viene condotto al carcere militare di Roma per rispondere di diserzione. Interrogato a Regina Coeli nega di essere stato in Spagna, non spiega perché ha disertato, comunque dal momento della sua diserzione ha soltanto cercato di guadagnarsi di che vivere. Viene condannato a due anni di detenzione il 21 gennaio 1941. È ben presto scarcerato dalla stessa autorità militare. avendo fatto richiesta di arruolarsi nell'esercito italiano. Viene inviato alla caserma Granili di Napoli come autista e poi trasferito a Tripoli e assegnato al primo gruppo automobilistico libico, Fatto prigioniero dagli inglesi rimpatria probabilmente dopo l'armistizio; partecipa alla resistenza nella zona di Fabriano. Muore il 25 luglio 1972 a Fabriano (AN).

Annotazioni: Scheda biografica redatta da Roberto Lucioli per il volume Gli antifascisti marchigiani nella guerra di Spagna (1936-1939) [Ancona]: ANPI Marche/Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche, stampa 1992 sulla base delle seguenti fonti: Comune di Fabriano; testimonianza personale (Irsrmlm); testimonianza della moglie Lucrezia Mastai (Irsmlm); Archivio Centrale di Stato. Fondo Casellario Politico Centrale; Archivio di Stato di Ancona, Fondo Questura Fascicoli Personali Sovversivi anni 1900-1943; Archivio Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna, Istituto Parri, Milano; Anpi, La Resistenza nell\\\'anconitano Roma 1963, p.63; AA.VV. , Movimento operaio e Resistenza a Fabriano 1884-1944 Argalia. Urbino 1976, p.155.