Fraghi Antonio di Luigi e Sassu Teresa, nato il 4 aprile 1903 a Ozieri (Sassari). Bracciante, cameriere, fabbro, comunista. Trasferitosi nel 1924 a Borgo Cinisello, Milano. Qui frequenta ambienti antifascisti e viene fermato più volte dalla polizia. Nell’ottobre 1930, mentre lavora in una ditta di cemento a Chiasso, espatria clandestinamente in Svizzera. Rientra in Italia nell’aprile 1931. Fermato al confine da Como viene tradotto a Roma per accertamenti e poi riportato a Milano. Nell’ottobre dello stesso anno torna ad espatriare ed il 30 novembre 1931 è fermato a Porto Torres, proveniente da Bastia. Condannato per espatrio clandestino sconta una pena di 40 giorni. Rilasciato torna ad espatriare e nel gennaio 1932 è arrestato in Belgio ad Anversa per aver minacciato un impiegato del consolato italiano. È comunque segnalato in molte città europee, fra cui Barcellona nel 1932, Valencia, Madrid, Zurigo, Parigi. In Spagna vive degli aiuti dei compagni di Partito e dei sussidi richiesti al consolato di Madrid. Nell’agosto 1932 è arrestato a Marsiglia per contegno prepotente nel consolato italiano a Parigi ed è rilasciato per un intervento della LIDU (Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo). Il 6 maggio 1933 è arrestato a Barcellona, dove si spaccia per “Giuseppe Bolis”, per sospetta attività anarchica. Liberato per l’intervento dell’ex-deputato Rondani si reca a Gijòn, dove l’agente consolare chiede l’intervento della polizia per allontanarlo. Espulso si reca in Francia nel luglio 1933, dove per la polizia italiana si dimostra frequenta la compagnia di "noti sovversivi" e infatti lo stesso anno si iscrive al Partito Comunista Francese. Nel 1934 è a Zurigo e nell’aprile successivo a Parigi dove si distingue tra gli attivisti del Partito Comunista ed è più volte arrestato per infrazione al decreto di espulsione. Arrestato a Basilea nel 1935, dopo 7 settimane di carcere è trasferito al carcere di Berna. Nel 1936 attende un documento di nazionalità per trasferirsi in Unione Sovietica. Il 7 marzo del 1937 si trova in Spagna proveniente dall’Unione Sovietica e il 2 aprile è arruolato nella brigata Garibaldi. Secondo la polizia italiana si trova in realtà in Spagna già dal luglio dell’anno precedente. E’ assegnato all’officina numero 1 della base di Albacete come operaio meccanico. In seguito inviato al fronte nel servizio di intendenza. Il 17 luglio 1937 è ferito a Torrelodones (Madrid), pare a seguito di un bombardamento aereo notturno e perde la mobilità di due dita della mano destra. È colpito anche da altre malattie per cui è ricoverato all’ospedale di S’Agarò. Viene fatto rientrare in Francia nel maggio 1938. Riprende la sua attività politica in questa nazione e nel 1939 si presenta nella sede di Giustizia e Libertà chiedendo di parlare con Emilio Lussu. Dopo l’occupazione della Francia, nel 1941 è arrestato dalla polizia tedesca e tradotto in Italia. Arrestato alla frontiera è internato a Lanusei il 31 aprile 1941, dove rimane fino all’aprile 1944. Nessuna ulteriore notizia.