Fossi Egidio di Gustavo e Marilli Isola, nato l’1 dicembre 189 a Fiesole (Firenze). Macellaio e mosaicista, anarchico. Si trasferisce a Piombino con la famiglia e dopo aver frequentato le scuole elementari lavora in una fabbrica di mattoni. Durante le agitazioni del 1910 a Piombino, Fossi aderisce all’Unione Sindacale Italina. Poi si impegna allo sciopero del 1911 che dura 7 mesi, facendo da staffetta per bloccare i crumiri ed in questo periodo entra nel movimento anarchico. Nel 1914 è membro del Comitato provvisorio di propaganda del Gruppo giovanile sindacalista di Piombino e prende parte alle manifestazioni antinterventiste. Chiamato alle armi e mandato al fronte, è condannato per diserzione a 15 anni dal Tribunale Militare di Firenze e liberato per amnistia il 2 novembre 1919. Dieci mesi dopo è arrestato come istigatore dei moti sovversivi di Piombino il 26 giugno 1920, con l'accusa di incitamento alla guerra civile. Dopo un anno e mezzo di attesa del processo nel carcere di Volterra, viene portato davanti alla corte. Il processo viene continuamente ritardato e riprende il 6 giugno 1922, dopo uno sciopero della fame di Fossi, quasi due anni dopo l’arresto. Condannato a 13 anni di carcere, imprigionato a Porto Longone e poi a Nisida, è liberato per amnistia nell'estate del 1925. Al rilascio rientra a Piombino dove è minacciato dai fascisti. Mentre gli viene revocata l’amnistia, espatria clandestinamente in Francia. Giunge a Modane (Rhône-Alpes), poi si sposta a piedi a Nizza quindi è ad Argenteuil (Val d'Oise). In seguito si rifugia in Belgio abitando a Grivegné e a Montigny-le-Tilleul fino all'agosto 1925 quando si sposta a Lille. In Italia è iscritto nel Bollettino delle Ricerche e nella Rubrica di Frontiera per il provvedimento dell’arresto. Torna in Belgio nel 1927 e risiede a Montignies-sur-Sambre e a Charleroi sino al 1929. Dal 1934 è a Parigi dalla sorella e dal cognato con la compagna belga Martha Delaplace Verlay e rimane nella capitale nonostante sia colpito da decreto di espulsione. Nel dicembre 1935 è presente a una riunione organizzata da Giustizia e Libertà, presso la sala Lancry, a cui sono presenti anche Carlo Rosselli e Quisnello Nozzoli. Il 13 marzo 1936 partecipa con Camillo Berneri, Alfredo Gori ed Emilia Buonacosa alle esequie dell’anarchico Giovanni Sabbatini. Nell’ agosto del 1936 si arruola in Spagna nella Sezione italiana di Carlo Rosselli e Camillo Berneri aggregata alla Colonna Ascaso della CNT-FAI e combatte a Monte Pelato, Tardienta. A novembre 1936 partecipa ai funerali di Buenaventura Durruti a Barcellona. Tornato al fronte combatte ad Almudevar e Carrascal de Huesca dove cade Antonio Cieri. Dopo lo scioglimento della formazione rientra in Francia nell'aprile 1937 e nel novembre 1938 è arrestato a Parigi per violazione del decreto di espulsione e incarcerato, poi internato a Gurs nel giugno 1939. Nella primavera del 1940 è incorporato in una Compagnia di lavoro stranieri (CTE), adibita ad opere di fortificazione alla frontiera franco-belga. quindi viene catturato dai tedeschi e, essendo stato ferito al poso durante un bombardamento aereo, è ricoverato a Bruges (Gironda). Il 21 gennaio 1941 è detenuto dai tedeschi nell'ex Ospedale militare di Reims (Marne), trasformato in campo di concentramento, insieme a Pietro Aureli. Dopo aver rifiutato alla Commissione di armistizio (CIAF) il rientro in Italia, è deportato il 25 giugno 1941 in Germania nel campo SS-Sonderlager Hinzert (KZ Hinzert) presso Hunsrcruck. Il 9 marzo 1942 è consegnato alla polizia italiana al Brennero, arrestato e tradotto a Firenze. Interrogato nega di aver combattuto in Spagna, ma non viene creduto e deferito alla Commissione Provinciale che lo assegna a 5 anni di confino a Ventotene. Alla caduta del fascismo il 25 luglio 1943, Fossi non è liberato e trasferito invece al campo di Renicci d'Anghiari (Arezzo) con gli altri anarchici. Rilasciato il 5 settembre 1943, si rifugia a Barberino del Mugello fino alla Liberazione e torna a Piombino solo nel dopoguerra. Nel 1947 risulta far parte del gruppo anarchico di Piombino insieme con Ermanno Neri. Sposatosi con l’anarchica Maria Vanni, muore a Piombino il 5 febbraio 1969.

Annotazioni: La scheda include Informazioni biografiche reperite nella banca dati ISGREC sui volontari antifascisti toscani in guerra di Spagna: http://gestionale.isgrec.it/sito_spagna/ita/all_ita_details.asp?offset=150&id=2517