Formento Arnaldo di Angelo e di Adelaide Obbia, nato il 9 aprile del 1901 a Ormea (Cuneo), comunista. Di professione Manovale. Militante comunista dal 1921, combattivo, ruvido e deciso, fin dalle origini del fascismo è in prima fila contro le violenze squadriste. I caporioni fascisti locali lo descrivono un comunista molto pericoloso, capace di compiere attentati. Per molto tempo è uomo di fiducia (poi anche guardia del corpo) di un importante esponente comunista cuneese, l’avvocato ormeasco Carlo Bava (Cireneo nella Resistenza), parlamentare cuneese, eletto nel suo collegio della Val Tanaro e più volte preso di mira dalle minacce fasciste. Dopo l’ennesimo violento scontro con i fascisti ad Ormea, per evitare di essere arrestato Formento é costretto all’espatrio clandestino in Francia nel settembre 1926. Conseguenza immediata dell’espatrio illegale é la iscrizione in Rubrica di frontiera, per il provvedimento dell’arresto. Nel corso del 1927 i solerti informatori del Regio consolato d’Italia lo segnalano presente e attivo a Marsiglia (Bouches-du-Rhône). Dalla Francia continua a intrattenere rapporti epistolari con l’ex de-putato cuneese, ripetutamente incitato ad espatriare, previa indicazione dei percorsi più sicuri da seguire attraverso le Alpi Marittime. Ancora segnalato a Nizza e Mentone (Alpes Maritimes), nel 1936 si trasferisce a Tolone (Var), dove é domiciliato al n°14 di rue Lafayette. Assai attivo nei gruppi di lingua italiana del Partito comunista francese, Formento parte volontario per la Spagna repubblicana il 23 gennaio del 1937. Valicati i Pirenei ed arrivato ad Albacete (Murcia), sede dei comandi e principale base logistico-organizzativa delle Brigate Internazionali, dopo un breve periodo di addestramento alle armi in una località circostante Albacete viene inserito nel Battaglione italiano Garibaldi, nelle cui file combatte probabilmente nella vittoriosa battaglia di Guadalajara, a metà giugno del ’37. Non abbiamo altre informazioni sul suo percorso spagnolo fin quando, il 2 marzo del 1938, al termine di una lunghissima convalescenza conseguente ad una ferita, non ritorna al fronte. Fa parte della 4. Compagnia, 11. Battaglione lavoratori dell’Ejercito de Tierra. Considerato inabile al combattimento, viene poi trasferito ad Albacete ed in seguito a Barcellona, alla Sezione Lavori del Segreteriato all’Armamento. Con il declinare della battaglia dell’Ebro, il ritiro dai fronti dei volontari internazionali e la loro smobilitazione, é per due o tre mesi in una sorta di campo nei dintorni di Olot (Nord della Catalogna), in attesa di una decisione sull’incerto destino dei combattenti sconfitti. Esce dalla Spagna nel febbraio del 1939, nel corso della retirada e dell’esodo di profughi e ex miliziani repubblicani. Poco più di un anno dopo, nel maggio del 1940, viene iscritto nel Bollettino dei Ricercati – Supplemento Sovversivi (schedina n. 0522 del maggio 1940). Nel frattempo, rinchiuso nel campo di internamento di Gurs (Basses Pyrénées), riesce ad uscirne arruolandosi in una Cte (Compagnies de travailleurs ètrangers), precettata per consolidare le forticazioni lungo le frontiere francesi di terra e di mare. Tornato fortunosamente in libertà dopo la disfatta dell’esercito francese (maggio del 1940), vive in clandestinità per un certo periodo; poi d’intesa con il Partito e malgrado le precarie condizioni di salute, inizia a impegnarsi attivamente nella Resistenza transalpina, ma cade ben presto nella mani dei nazisti Deportato in un Lager in Germania, dopo alcuni trasferimenti muore il 13 agosto del 1944 nel Lager di Watenstedt-Salzgitter (Bassa Sassonia), dove i deportati erano sfruttati come schiavi nelle miniere di ferro e di potassa.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata al aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Istituto Storico Regionale “Parri” – Bologna, Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico entrale, busta 2119, fascicolo 5798), Archivio di Stato Civile del Comune di Ormea (CN)