Ferrero Paolo Giuseppe Ettore di Antonio e di Lucia Bugnone, nato il 18 maggio del 1896 a Villardora (Torino). Operaio, comunista. Combattente decorato nella 1ª Guerra mondiale, lavora come operaio-falegname alle Officine Moncenisio di Condove. Giovane militante socialista, al momento della scissione di Livorno nel gennaio del 1921 aderisce al PCd’I (Partito Comunista d’Italia). Per circa due anni è segretario della sezione comunista di Villardora; le forze dell’ordine lo considerano un comunista pericoloso in caso di disordini. Assiduamente sorvegliato, riesce a espatriare clandestinamente in Francia nel corso del 1923, poco dopo che un manipolo di squadristi sguinzagliati alla sua ricerca aveva assassinato un compagno, il fratello della futura moglie. Si stabilisce a Villeurbanne (Rhône), nei pressi di Lione, dove viene raggiunto dalla compaesana Emilia Baratta, che sposa a Lione il 4 dicembre del 1926. Politicamente attivo nella emigrazione italiana, in ragione della sua pretesa pericolosità e dell’espatrio clandestino viene quasi contemporaneamente iscritto nella Rubrica di frontiera per il provvedimento dell’arresto e nel Bollettino delle Ricerche – Supplemento sovversivi. Parte volontario per la Spagna repubblicana alla fine di aprile del 1938, con uno degli ultimi convogli di volontari per le Brigate Internazionali. Queste si vivono una fase di riposo e di riorganizzazione dopo fatiche, batoste e pesanti perdite subite in Extremadura e in Aragona nei primi quattro mesi dell’anno, specie dopo l’accerchiamento ed il rischio di distruzione subito nei dintorni di Caspe, da cui erano uscite solo a costo di una difficile ritirata fino al corso del Basso Ebro. Il 4 maggio Ferrero è inquadrato nel 2. Battaglione, 2. Compagnia, della XII Brigata Internazionale Garibaldi, anch’essa intenta a riprendersi dopo la violentissima offensiva fascista in Aragona e nel Levante, culminata con il raggiungimento del Mediterraneo a Vinaroz (15 aprile 1938) e il taglio definitivo in due parti del territorio della Repubblica. Due mesi dopo, ricostituiti gli organici, anche la Garibaldi è in posizione sul fronte dell’Ebro. All’attacco nazionalista in direzione di Valencia, l’Ejercito de Tierra risponde a sorpresa con l’ardita offensiva repubblicana (la battaglia dell’Ebro, luglio-ottobre 1938), che inizialmente riesce ad ottenere rilevanti successi territoriali. Ferito in combattimento durante la successiva e violenta controffensiva nemica, iniziata a fine agosto, Ferrero viene curato in un ospedale delle retrovie e, dopo il ritiro dai fronti dei volontari internazionali deciso dal governo repubblicano nel settembre 1938, seguita dalla smobilitazione e dalla Despedida (il commovente e sofferto commiato dalle popolazioni catalane), riesce ad uscire dalla Spagna al crollo del fronte catalano, nella prima decade di febbraio del 1939, raggiungendo Villeurbanne. Ben presto deve trasferirsi per lavoro ad Annecy (Haute-Savoie). Fermato nel corso del 1940 viene internato come straniero indesiderabile nel campo di Gurs (Basses Pyrénées) ma riesce a uscirne in tempo per rendersi utile e collaborare con la Resistenza transalpina tra Delfinato e Savoia Liberazione Nazionale) nell’Isère e si prodiga per imporre all’esercito francese (grazie all’aiuto degli anglo-americani) atteggiamenti meno vendicativi e vessatori verso molti partigiani italiani che a causa della pressione nemica erano stati costretti a fuggire in Francia nel corso di pesanti rastrellamenti nazifascisti. Tra questi partigiani c’erano anche molti garibaldini della Valle di Susa (della Divisione Garibaldi Rinaldo Baratta). Ferrero, iscritto al Partito Comunista francese ed alla CGT (Confédération Générale du Travail), riesce a far ritorno in Italia con i familiari il 21 maggio del 1945. Dopo una breve sosta a Rivoli, dove viene smobilitato, ai primi di giugno ritorna a Villardora, dopo ben 22 anni di lontananza. Lavora fino alla pensione (raggiunta nel dicembre 1959) nello stabilimento di Airasca delle Officine RIV di Villar Perosa. E’ deceduto a Villardora il 21 agosto del 1974.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata al aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivo General Militar de Avila (E), Armario 005, Legajo 276, Carpeta 007, Archivio del Comune di Villardora, Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 2034) , Archivio familiare (la figlia, Elda Ferrero Guglielmetto ha gentilmente consentito la duplicazione di diversi documenti e fotografie – Villardora, estate 2003).