Ferrari Vittorio di Giuseppe e Lorenzini Virginia, nato il 10 febbraio 1902 a Ortonovo (La Spezia). Bracciante. Più volte aggredito dai fascisti, nel 1923 si imbarca come marinaio sulla nave passeggeri "Conte Rosso" e diserta poi a New York (Stai Uniti), dove vive un decennio di tumultuose esperienze. Iscritto al Partito Comunista Americano, Allo scoppio della guerra civile decide di partire volontario. Si incontra con i compagni di partito in un vecchio teatro “Cooper Theatre”, chiuso da anni e concordano le modalità di partenza. Si imbarca il 24 dicembre 1936 con passaporto fornitogli dall’ambasciata spagnola ed intestato ad Antonio Ferrer Santos, sul piroscafo “Normandie” diretto a Le Havre ed entrato in Spagna si arruola ad Albacete nel Battaglione americano "Lincoln" della XV Brigata Internazionale. Sarà promosso al grado di capitano istruttore. Combatte nella difesa di Madrid ad Arganda, Brunete, Villanueva de la Cañada ed a Villanueva del Pardillo, dove è ferito alla testa nell'agosto 1927 durante l’assalto ad una posizione nemica, per cui trascorre due mesi in ospedale a Torrelodones e poi a Madrid. Nella sua autobiografia ricorda la battaglia di Brunete, la sua distruzione ed i quarantamila morti in dodici giorni di scontri: “Per un fenomeno strano, dentro la chiesetta del paese, mezza diroccata, nella piccola nicchia, è rimasta la statuetta della Madonna con il bambino Gesù tra le sue braccia, però con la testa decapitata: pareva che anch’ella la guerra tra spagnoli avesse castigata…”. Negli ultimi giorni di conflitto, vissuti in Catalogna, Ferrari riuscirà fortunosamente a fuggire in Francia. Internato in un campo di raccolta vicino Perpignano, evade e tenta di rientrare in Italia. Viene arrestato alla frontiera il 16 febbraio 1939 e detenuto a La Spezia. Deferito alla Commissione Provinciale è assegnato a 5 anni di confino a Pisticci (Matera). Evade il 15 aprile 1940 e viene iscritto nel Bollettino delle Ricerche e nella Rubrica di Frontiera per il provvedimento di arresto. Nel maggio 1940 passa clandestinamente in Francia ed il 19 marzo 1941 si porta in Germania. Arrestato il 19 marzo 1941 è consegnato alla polizia di frontiera italiana al Brennero e tradotto nelle isole Tremiti. Alla caduta del fascismo l’8 agosto 1943 è rimesso in libertà. Raggiunge i partigiani e partecipa alla lotta di Liberazione nei mesi di giugno, luglio e agosto 1944 operando in Versilia. Poi passa il fronte a Bientina (Pisa) e raggiunge la V Armata Alleata, dove viene arruolato come sergente interprete. Alla liberazione è vicesindaco di Ortonovo (La Spezia). In seguito il 29 luglio 1946 emigra in Belgio, dove lavora come operaio ed interprete. Vi rimane fino al1974, quando rientra in Italia. Ancora vivente il 29 gennaio 1985, quando rilascia un’intervista ad Antonio Bianchi.