Ferrari Adriano di Vittorio e Barna Adele nato il 12 agosto 1915 a Milano. Meccanico, antifascista. Abita con la famiglia a Milano in via Filippo Abbiati numero 1 in zona San Siro. Non si sa quali scuole abbia frequentato e nient’altro fino al 1935-37, periodo nel quale presta il servizio militare presso l’autocentro di Budrio (Bologna). Il 9 gennaio del 1937 Ferrari e Enzo Costantini, entrambi in servizio presso il citato autocentro, decidono di disertare, raggiungere in Francia l’amico e compagno Renzo De Peretti con l’obiettivo comune di andare in Spagna a combattere in difesa della Repubblica. Alla metà di gennaio del 1937, mettono in moto il loro disegno, si recano a Genova, dove ricevono indicazioni su come passare la frontiera. Arrivati a Ventimiglia, a piedi valicano il confine con un percorso clandestino imprecisato arrivano Mentone, dove li attende il De Peretti, e da questa località tutti e tre raggiungono Parigi. Nella capitale transalpina si presentano al Centro di reclutamento dei volontari per la Spagna di Giustizia e Libertà, che fornisce loro i mezzi e indica i modi per raggiungere Barcellona, con la raccomandazione di entrare a far parte del costituendo Battaglione “Matteotti”. Verso la metà di febbraio del 1937 tutti e tre varcano la frontiera spagnola ed entrano in Catalogna. Raggiunta Barcellona, prendono contatti con il comandante del Battaglione “Matteotti” Enrico Brichetti, fiduciario dell’OVRA, posto incautamente alla sua guida da Carlo Rosselli. Adriano Ferrari viene così arruolato nella 26. Divisione, 120. Brigata Mista, 1. Battaglione “Matteotti” Compagnia mitraglieri, e vi rimane fino ai primi del maggio successivo, senza tuttavia partecipare ad alcun combattimento. Si arriva quindi alle drammatiche e fratricide giornate dei primi di maggio del 1937, tra il governo catalano e gli anarchici spalleggiati dal POUM, nel corso delle quali Adriano Ferrari e Renzo De Peretti cadono vittime. Si hanno due versioni circa la loro morte: la prima è ricostruita da Angelo Monti, responsabile del Battaglione “Matteotti” per i rapporti con i famigliari dei caduti, che testimonia che il 5 maggio 1937 i due miliziani sono arrestati dalle “Guardias de asalto” davanti all’Hotel Colon perchè portano il fazzoletto bicolore dei libertari e sono fucilati nella centrale Plaza del Angel dopo un sommario interrogatorio; la seconda versione, indicata dalla polizia fascista, afferma che Ferrari e De Peretti sono fucilati a Barcellona il 4 maggio del 1937. Le due versioni differiscono sostanzialmente solo per la data di morte. Secondo quanto riportato dal periodico anarchico "Il Risveglio" del 26 giugno 1937, Ferrari e Renzo De Peretti sono fatti uscire disarmati a mani alzate dall'albergo in cui alloggiavano e come segno di "tradimento" portavano al collo fazzoletti rosso-neri della CNT. Al grido di:" Sono della Colonna Durruti, fuoco !", cadono a terra crivellati di colpi. Considerata la proverbiale efficienza dell’OVRA e degli organismi di repressione a essa collegati, è doveroso rilevare che è richiesta la pubblicazione nel “Bollettino delle Ricerche - Supplemento Sovversivi” dei dati anagrafici e identificativi del Ferrari in data successiva alla sua morte, precisamente il 9 maggio del 1937, per il provvedimento di arresto .Il 7 novembre del 1976 il Consiglio Regionale Lombardo conferisce ad Adriano Ferrari la Medaglia d’Oro alla memoria, in occasione del 40° anniversario della Guerra Civile Spagnola.