Rosati Domenico Giuliano di Luigi e Sabbatini (o Sabbatino) Maria, nato l'11 novembre 1893 a Sigillo (Perugia), secondo un documento da lui compilato e presente nel RGASPI di Mosca nasce invece a Pistoia. Terrazziere, minatore, anarchico. Emigra negli Stati Uniti nel 1916 a Old Forge (Pennsylvania). Già sorvegliato dal Consolato generale d'Italia a New York perché vicino al giornale sovversivo "L'Avvenire", nel 1916 viene arrestato per istigazione alla ribellione. Rientrato in Italia nel 1920 nel 1920 è attivo nelle lotte sociali del primo dopoguerra, e nell'autunno dello stesso anno è condannato a otto anni e nove mesi di carcere per episodi occorsi durante l'occupazione delle fabbriche Biack a Torino, da scontare nel carcere di Procida. Amnistiato nel 1925, emigra nello stesso anno, prima in Francia e poi a New York negli Stati Uniti, dove gestisce una piccola rivendita di tabacchi e da dove saltuariamente fa rientro in Italia. Si distingue per la sua attività anarchica nel gruppo "Il Martello". Nel 1931 si stabilisce in Ohio dove continua a militare nel Gruppo anarchico italiano e lavora come minatore. Allo scoppio della guerra civile in Spagna, decide di partire dagli Stati Uniti il 18 agosto 1936 ed arriva in Spagna il 3 settembre dello stesso anno. E’ arruolato nella Sezione Italiana aggregata alla Colonna Ascaso della CNT-FAI, aggregata nella 28. Divisione e in quel periodo comandata da Antonio Cieri, combattendo sul fronte aragonese. Non si conoscono i particolari della sua permanenza in Spagna, ma vi rimane fino al ritiro dei volontari internazionali nel settembre 1938. Rientra in Francia nei primi mesi del 1939 e nel marzo dello stesso anno, la sua presenza è segnalata nel campo di internamento di Argelès-sur-Mer, ed il suo nome figura in un elenco di militanti libertari del gruppo "Libertà o morte". Potrebbe essere morto nel campo perchè il nome compare in una lista di deceduti nel campo.