Gallo Giovanni di Luigi e di Aravini Benedetta nasce a Imperia Oneglia il 7 agosto 1908. Da giovane è impiegato con diploma delle scuole tecniche; compie il servizio militare a Pola nella Regia Marina per ventisei mesi Terminato il servizio militare emigra in Francia. Quando scoppia la guerra civile in Spagna, Gallo si trasferisce a Marsiglia, si arruola come volontario e il 2 gennaio 1937 entra a far parte del Battaglione Garibaldi e quindi, in maggio, della 12. Brigata Internazionale Garibaldi. Intanto la polizia italiana si mette sulle sue tracce e nell'aprile segnala alle Autorità competenti che il Gallo è a Marsiglia in attesa di partire per la Spagna. Non sanno che è già giunto in territorio repubblicano. Come abbiamo ricordato sopra, incorporato nella 12. Brigata, ne segue le sorti per tutto il periodo della lotta. Durante l'offensiva repubblicana in Aragona, protrattasi dal 12 al 20 giugno 1937 ed in particolare durante l'attacco nella zona di Huesca-Chimillas- Alerre del giorno 12, rimane gravemente ferito alla testa (con conseguente trapanazione del cranio, semiparalisi del braccio sinistro e amputazione di un pollice. Dopo un periodo di ricovero in un ospedale militare, in agosto è già presente nei combattimenti di Belchite e in settembre entra a far parte del servizio sanitario della Brigata. Nel febbraio del 1938 partecipa ai combattimenti in Extremadura. Nel marzo successivo fa parte di una delegazione che porta pane e alimenti, come atto di solidarietà, agli operai di alcune fabbriche di armi di Barcellona (indicate dalla UGT e dalla CNT), sovente colpite dai bombardamenti aerei. Benchè soggetto a svenimenti, durante l'offensiva fascista in Aragona iniziata il 9 marzo 1938 e che permette al nemico di giungere al mare mediterraneo (zona di Vinaroz) il 15 aprile successivo (e durante la quale cadono gli Imperiesi Angelo Giordano, Armando Peruzzi e l'albenganese Strazzi Attilio, mentre il conterraneo Amedeo Isolica rimane gravemente ferito), il Gallo si prodiga con profondo senso del dovere provvedendo al trasporto dei feriti. Il 10 giugno 1938 il Gallo viene iscritto nell'elenco dei sovversivi della Provincia di Imperia, con provvedimento di " arrestarlo in ogni occasione.” E' già iscritto nella rubrica di frontiera. Ritornando alla Spagna, Giovanni Gallo svolge la stessa attività durante l'offensiva repubblicana sul fiume Ebro e la controffensiva fascista (24 luglio -15 novembre 1938). Quando oramai tutto è perduto, esce dalla Spagna nel febbraio del 1939; la gendarmeria francese lo interna nel campo di concentramento di Saint Cyprien, poi di Gurs e Vernet. Il Gallo approfitta di varie circostanze e, come tanti altri ex internazionali, tenta di emigrare in Messico (stato che in quel tempo dava asilo agli ex repubblicani spagnoli). Nel dicembre del 1940 dal Consolato generale del Messico a Marsiglia riceve le istruzioni necessarie che, però, risultano troppo complicate. Si interessa del nostro conterraneo anche la Lega dei militari e invalidi della guerra di Spagna ubicata in Montauban (Tarn e Garonne), la quale gli scrive il 4 marzo informandolo che prenderà in considerazione le sue richieste di assistenza. Il 14 maggio 1941 interviene nuovamente il Consolato generale del Messico il quale informa il Gallo di avere comunicato alla legazione messicana di Vichy (Governo francese alleato dei Tedeschi di dare la possibilità allo stesso di emigrare in quel paese. Avendo intanto i Tedeschi occupato anche la Francia meridionale (che nell'armistizio era stata esclusa dall'occupazione), invece di raggiungere il Messico, Gallo è arrestato e trasferito in Italia dove, dopo breve processo, viene confinato a Ventotene, da dove è liberato nell'agosto del 1943 dopo la caduta di Mussolini. Dopo 1'8 settembre 1943 Giovanni Gallo sale in montagna; dal settembre al dicembre è dislocato in località Evigno. Con il reparto "Cascione " partecipa allo scontro di Montegrazie come garibaldino. Dal giugno 1944 all'aprile 1945 fa parte del SIM del Comando della II Divisione d'assalto Garibaldi F. Cascione. Alla Liberazione è riconosciuto partigiano combattente (scheda di smobilitazione e dichiarazione integrativa n. 4550, certificato Alexander n. 167798. Muore a Imperia Oneglia il 5 agosto 1960.