Marcolini Umberto di Luigi e Serafini Rosa, nato il 14 maggio 1903 a Macerata. Comunista. Di professione muratore. Emigra con regolare passaporto nel giugno 1924 in Lussemburgo, non è ancora nel mirino della polizia ma è già simpatizzante comunista. Dal Lussemburgo passa in Belgio a Jumet. Qui continua ad interessarsi di politica e diviene attivo propagandista. Prima dello scoppio della guerra di Spagna gira con Remo Lattanzi nei centri minerari del Limburgo belga raccogliendo fondi a favore del fronte popolare spagnolo. Nell'ottobre 1936 parte per la Spagna; arruolato nel Brigata Garibaldi 3. compagnia, combatte al Cerro Rojo, Casa Campo, Pozuelo di Alarcòn. Ferito alla spalla sinistra è ricoverato all'ospedale di Cuatro Caminos di Madrid dove resta per quindici giorni, Combatte a Mirabueno e ad Agora assieme a Picelli. Rimasto ferito il 7 dicembre 1937 alla natica destra e all'anulare della mano destra, ricoverato all'ospedale di Guadalajara e poi a quello di Orihuela. Nel numero 14 del 30 settembre 1937 del “Il Garibaldino”, Giornale della Brigata Garibaldi, viene pubblicato un suo ritratto umoristico firmato dal Giacomo Calandrone, con il suo soprannome di Canapino: “Prima del suo ferimento, avvenuto sul Monte di San Cristobal quando si respinsero le legioni falangiste che al grido di '"Arriba España" marciavano all'attacco dell’importantissima posizione, prima del suo ferimento dicevo, Marcolini si distingueva nelle nostre formazioni per il colore dei suoi capelli, color del sole al tramonto. Negli ospedali, aveva un altro primato: quello di urlare più forte di tutti nelle discussioni che si intavolavano sul patto di non intervento, sul sistema difensivo della Francia, sul movimento Rexista, sugli operai di choc della grande repubblica sovietica o sull’ultimo concorso di bellezza infantile... Marcolini aveva la definizione pronta, il giudizio su tutto e su tutti... E vociava vociava... Più di una volta, lo lui e Matteoli, nella Biblioteca del Convalescenziario di Orihuela, urlammo per ore e ore, discutendo... pacatamente, con immensa soddisfazione dei lettori o dei compagni che volevano fare il chilo [cioè stare in riposo dopo il pasto per aiutare la digestione]. Dopo il suo ritorno alla Brigata, Marcolini ingrassa quotidianamente. Conquisterà ti primato dell’obesità, pardon, diventerà il garibaldino più grosso della Garibaldi. E non griderà più... “. Nel febbraio 1938 è ad Albacete nel servizio sedentario dell'intendenza della Brigata Garibaldi, e vi resta fino alla sua uscita dalla Spagna, Rientra in Belgio nell'aprile 1938 a Charleroi. Muore il 3 giugno 1987 a Macerata.

Annotazioni: Scheda biografica basata sulle informazioni raccolte da Roberto Lucioli per il volume Gli antifascisti marchigiani nella guerra di Spagna (1936-1939) [Ancona]: ANPI Marche/Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche, stampa 1992 sulla base delle seguenti fonti: Comune di Macerata; Archivio Centrale di Stato. Fondo Casellario Politico Centrale; A. Lopez, Il Battaglione Garibaldi Aicvas. Roma 1990, p.34; A. Morelli, Fascismo e antifascismo nell’emigrazione italiana in Belgio 1922-40, Bonacci, Roma, pp. 70,207-208