De Gottardo Umberto di Emmanuele e Dell'Agnese Luigia, nato il 22 luglio 1887, a Venezia. Muratore, comunista. Frequenta la scuola fino alla quarta classe elementare. Si trasferisce poi a Pordenone dove nel 1912 contrae matrimonio con Fabbro Eleonora. Non presta servizio militare perchè incorporato nel reparto pompieri della citta di Udine e non prende parte alla guerra mondiale, perchè si trova all’epoca in Germania. Dopo l’armistizio ritorna a Pordenone, ove esercita il mestiere di muratore. Assessore comunale e consigliere provinciale per il Partito Socialista fra il 1920 ed il 1922 di Pordenone nel primo dopoguerra è segretario della Casa del Popolo. Nel biennio rosso esplica attiva propaganda fra le masse operaie di Pordenone e dei comuni vicini, tenendovi comizi e conferenze. Perseguitato dal fascismo e processato cinque volte, espatria nel 1922 in Francia dove prosegue la sua attività politica. Nel 1928 è a Saint Claude nello Jura, dove risulta iscritto al Partito Comunista. Il 10 ottobre del 1928 è fra gli oratori che accolgono a Digione l’esule comunista valdostano Giuseppe Serraillon. Dieci giorni dopo si traferisce a Chambery (Savoia), dove trova lavoro nell’azienda Bernasconi. A Chambery De Gottardo e, insieme ad un francese, l’oratore che il 13 giugno 1931 commemora Giacomo Matteotti nel settimo anniversario della sua uccisione. La manifestazione si tiene in Passage Murger, 8 nella Sala dei Sindacati, alla presenza di una sessantina di persone, in gran parte italiane. De Gottardo è pure presente, il 29 novembre successivo, alla conferenza antifascista tenuta dal socialista Luigi Campolonghi, segretario della Lidu. A seguito delle manifestazioni del primo maggio 1934 viene espulso dalla Francia per “attentato alla libertà di lavoro”. Si trasferisce in Svizzera, dapprima a Ginevra e poi a Zurigo, dove si trova l’anno successivo. Poi rientra a Chambery, dove fa parte della numerosa schiera di volontari che vengono arruolati in città per andare a combattere in Spagna. Iscritto nel Bollettino delle Ricerche e nella Rubrica di Frontiera per il provvedimento dell’arresto. Arriva in Spagna il 10 novembre 1936 e fa parte del servizio intendenza e della sanità della brigata Garibaldi, svolgendo il compito di portaferiti. Partecipa alla battaglia del Jarama. Salva un compagno ferito nella terra di nessuno in Aragona: si tratta del trentino Adriano Bertella, che nel dopoguerra si stabilirà a Pordenone. Uscito dalla Spagna nel febbraio 1939 è internato nei campi di concentramento francesi di Argeles e Gurs. Lo troviamo poi nelle compagnie di lavoratori del fronte francese e rimarrà in Francia durante la guerra mondiale, per rientrare a Pordenone successivamente e riprendere il suo lavoro sindacale alla testa della Federazione degli edili. All’inizio degli anni ‘50, impossibilitato a proseguire il lavoro come operaio edile, acquisisce con la sua nuova compagna una licenza di venditore ambulante, mestiere che esercita fino alla morte, avvenuta a Pordenone nella primavera del 1957.