Marchina Angelo di Angelo e Marchina Angela, nasce a Gussago (Brescia) il 10 giugno del 1891. È segnalato come socialista. Frequenta sino alla II classe elementare, È chiamato alle armi nell'aprile del 1916, e partecipa al primo conflitto mondiale come artigliere del 3. Reggimento alpini, Battaglione Vestone. Denunciato dal Tribunale militare di guerra del IV Corpo d'armata, è condannato in contumacia a cinque anni e quattro mesi di carcere per il reato di diserzione. Nell’immediato dopoguerra è attivo nel movimento socialista, ma nel 1921, sarà tra i primi ad aderire al PCd'I. Il 12 novembre del 1923 espatria per sottrarsi alle persecuzioni fasciste. Sposato, la moglie lo raggiunge nel 1926, ma già tre anni dopo fa ritorno in Italia con la figlia nata a Maulan. Iscritto nella rubrica di frontiera. lavora nelle miniere di ferro di Triel, nella Meurthe-et-Moselle (Lorena). ln seguito ad una sua partecipazione alle manifestazioni del 1. maggio del 1929, è colpito da un decreto di espulsione. Ma non lo rispetterà. Solo nel febbraio dell'anno seguente, si allontanerà dal centro minerario facendo perdere le sue tracce. Si trasferisce in Belgio alla ricerca di una nuova occupazione, prima a Nemur e poi in altre località. Ma l'esito sarà negativo. Rientrato in Francia, fa il manovale e risiede a Bezons (Seine-et-Oise). Il 5 ottobre del 1931 è arrestato in compagnia di Antonio Zoncati. I due sono trovati in possesso di un'arma durante una manifestazione antifascista indetta dal Partito comunista" in occasione dell'arrivo alla Gare de Lyon di un gruppo di 400 avanguardisti fascisti, figli di connazionali, provenienti dall’Italia dove hanno partecipato al campeggio “Mussolini”. E’ nuovamente espulso, ma pare che anche questa volta si limiti a cambiare solo il proprio domicilio. È segnalato come uno degli "esponenti maggiori” del Partito Comunista d'Italia e del Soccorso rosso internazionale del settore di Argenteuil di cui fa parte anche Bezons. dove risiede. Qui si occupa anche di ritirare e distribuire la stampa comunista: «La Vie Proletarienne», e «Battaglie Sindacali». Nel frattempo, cerca di mantenere dei rapporti col proprio Paese: nel 1935 la polizia intercetta delle buste contenenti copie de «l'Unità» spedite dal Nostro a dei suoi conoscenti di Gussago. L’1 settembre del 1936 è in Spagna, a Barcellona, nella caserma Carlos Marx dove, come sottufficiale, ha ricevuto il compito di istruire le reclute. Dopo aver fatto parte della centuria Gastone Sozzi, una volta sciolta l’unità nel Battaglione Garibaldi dove ricopre l 'incarico di delegato politico di sezione, è inquadrato nella XII Brigata internazionale col grado di sergente. Nei primi mesi del 1937, è ferito nel corso di un combattimento, tanto da dover essere ricoverato nell'ospedale militare di Guadalajara. Aggregato al 4. Battaglione della Garibaldi, è nuovamente ferito sul fronte dell'Ebro, tanto da dover essere trasportato il 30 settembre del 1938 nell'ospedale di Matarò. Rientra in Francia alla fine dello stesso anno. Fino al marzo del 1943, lavorerà come muratore nella regione della Seine-et-Oise. Più volte arrestato e per questo costretto a condurre una vita illegale, non risulta internato in uno dei campi destinati agli ex combattenti della guerra di Spagna, Infatti. al momento del rimpatrio, abita a Sartrouville. Fermato a Bardonecchia il 18 marzo del 1943. è tradotto alle carceri di Brescia dove, il 3 maggio, la Commissione provinciale lo assegna a cinque anni di confino da trascorrere a Pisticci (Matera) per la sua "partecipazione alla guerra di Spagna nelle file antifranchiste". Ma vi rimane solo per qualche mese: è liberato il 14 agosto, a pochi giorni dalla caduta del regime. Partecipa cosi alla Resistenza nel Bresciano col nome di battaglia «Parigi». Dal 1. luglio al 25 settembre del 1944 è Comandante di formazione nella 122. Brigata Garibaldi operante in Val Trompia (località Guglielmo), mentre tra la fine di settembre ed il 25 aprile del 1945, è caposquadra del distaccamento di Gussago della 122. bis. Muore a Brescia il 31 maggio del 1969. Il 7 novembre 1976 il Consiglio Regionale Lombardo insignisce Angelo Marchina di Medaglia d’Oro alla memoria, attribuita in occasione del quarantesimo anniversario della Guerra Civile Spagnola.

Annotazioni: Scheda biografica redatta da Roberto Cucchini per il volume I soldati della buona ventura: militanti antifascisti bresciani nella guerra civile spagnola (1936-1939) 2. ed. riveduta e aggiornata. - Rudiano (Bs): GAM, 2011 [ISBN] 978-88-89044-56-8 sulla base delle seguenti fonti: ACS, Mi. DGPS„ cpc, 3035, fasc. 17199; ACS, Mi. DGPS DPP. pacco 777, n. 56; AICVAS, La Spagna nel nostro cuore. Cit.. p. 286; A.a. V.v., Enciclopedia dell\\\'antifascismo e della Resistenza, vol. III, Cit., p. 532; A.a. V.v., Antifascisti nel Casellario politico centrale cit., n, 12. ad nomen; G. Petrillo (a cura) K1 B45_S Lombardi e ticinesi per la libertà della Spagna, cit., p. 61; A. Dal Pont, S. Carolini, L\\\'Italia al confino, vol . I, cit.. p, 189; A. Canonica, La colonna Libertad y la centuria Gastone Sozzi, in A. Lòpez. (a cura), La centuria Sozzi cit.. p. 18; D. Morelli. Antifascisti bresciani nel Casellario politico centrale. cit., n. 25 1994, ad nomen.