D'Angelo Ameriga di Giuseppe e Micozza Filomena nata a Palombaro (Chieti) l'11 settembre 1900, socialista. Educata secondo i principi della Chiesa Evangelica Episcopale, insegnante elementare, nel primo dopoguerra è una delle figure più rappresentative dell'antifascismo chietino. Socialista, in occasione di una manifestazione di fascisti del suo paese natale, la D'Angelo si fa trovare davanti alla sua abitazione con la medaglia commemorativa di Matteotti appuntata sul petto. Guido Cristini, caporione nero del posto, gliela strappa ma Ameriga, per nulla intimorita, lo prende a schiaffi pubblicamente: per questo in seguito deve lasciare il paese. Da allora iniziano le sue peregrinazioni. Nel 1925 si trasferisce a Roma ed inizia a lavorare presso I’lstituto "Salus Infantiae" alle dipendenze della Croce Rossa. Frequenta la Unione Cristiana Evangelica. Nel 1930 espatria clandestinamente attraverso Austria e Svizzera. In Svizzera viene fermata perché trovata senza documenti, ma dopo tre giorni è liberata per l'intervento di due avvocati della LIDU che fanno valere per lei il diritto d'asilo. Si stabilisce cosi a Basilea ed in occasione del primo maggio scrive anche un articolo sul periodico "Rinascita Socialista". A Basilea sposa Francesco Fausto Nitti, il giornalista socialista che era evaso nel 1929 dal confino assieme a Carlo Rosselli ed Emilio Lussu e che Ameriga aveva conosciuto in precedenza. Nel 1931 nasce Vincenzo, il loro primo figlio. A partire dal 1933 la coppia è dapprima a Parigi, poi nel Perigueaux, dove Nitti apre una filiale della libreria Carrozzo, e a Tolosa: ovunque la loro azione politica è incessante. Nel 1934 nasce il secondo figlio, Giuseppe. Nel 1937 Ameriga entra in Spagna in missione presso il Battaglione "De La Muerte", comandato dal marito.Rientrata in Francia, dopo l'armistizio franco-tedesco che istituisce il governo fantoccio di Vichy, Ameriga opera con le forze della Resistenza ino alla liberazione di Tolosa. Successivamente è incaricata dalla Croce Rossa Internazionale di svolgere attività di assistenza in favore dei perseguitati, degli internati politici nei campi di concentramento e dei prigionieri di guerra. Dopo la fine della seconda guerra mondiale tornata in Italia con il marito, futuro presidente dell'AlCVAS, si stabilisce a Roma dove muore il 3 novembre 1991.