Curti Angelo di Francesco e Mariani Chiara, nato il 14 aprile 1896 a Villa S. Maurizio (Reggio Emilia). Contabile, socialista e poi comunista. Dal 1915 fino al 1923, data della sua emigrazione in Francia, è attivissimo nella lotta politica. Nel 1915 partecipa alla campagna contro l’entrata in guerra dell’Italia. E’ presente per contestare il comizio interventista di Cesare Battisti a Reggio Emilia, dove vengono uccise dalla polizia due persone. Chiamato alle armi allo scoppio del conflitto è sottotenente del genio, ma viene degradato nel 1919 quando partecipa alle attività rivoluzionarie a Torino, dove di trova acquartierato. Tra i promotori della conferenza sui Consigli si Fabbrica a cui partecipa Umberto Terracini e l’onorevole Baldesi, della corrente riformista. Successivamente partecipa all’assemblea degli operai delle Officine Meccaniche Reggiane, sempre con Terracini. Segretario della corrente massimalista del Partito Socialista Italiano, è poi dirigente del gruppo ordinovista e dopo il congresso di Livorno è il primo segretario della Federazione reggiana del Partito Comunista d’Italia e direttore responsabile del periodico “Il lavoratore comunista”. Nell’aprile del 1921 è candidato comunista del collegio emiliano per le elezioni politiche. Espatriato a Parigi nel 1923, diviene un attivo dirigente tra i fuoriusciti. Riesce ad organizzare una mensa per i disoccupati con l’aiuto dei commercianti e del parroco del quartiere dove viveva. Nel 1936 parte per la Spagna arruolandosi nella centuria Gastone Sozzi. Combatte a Talavera e Pelahustán restando ferito nel settembre 1936, nel tentativo di portare soccorso a Vittorio Ghini che giace ferito. Promosso capitano, opera in un gruppo trasmissioni ad Albacete e dal 1937 fa parte della commissione per la costruzione della ferrovia strategica Madrid-Valencia. Cittadino francese dal 1932, al termine della guerra civile nell’aprile del 1939, fugge da Madrid dove lavorava e riesce ad imbarcarsi su una nave della marina da guerra francese ed a rientrare così in Francia. Dopo lo scoppio delle seconda guerra mondiale collabora con al resistenza francese, subendo 10 mesi d’arresto per essere stato trovato in possesso di un’arma. Nel dopoguerra si stabilisce a Parigi.