Crespo Paolo di Paolo e di Caterina Ferrero, nato a Péizano/Paesana (Cuneo) il 19 agosto del 1907 in Frazione Cunsinére/Calcinere, Borgata Frére/Ferrere, comunista. Di professione contadino e poi bracciante agricolo nella emigrazione. Il giovane Crespo cresce in un ambito locale tradizionalmente di sinistra ed eterodosso, ancora segnato da remote memorie di un passato ribelle
protestante. Verso la fine degli anni ’20 del secolo scorso, dopo esser stato chiamato a compiere il servizio militare, una volta congedato espatria in Francia con un regolare passaporto. Si stabilisce a Saint Raphael (Var), dove lavora come giornaliero in agricoltura. Nel corso del 1932 viene raggiunto da un richiamo alle armi ma decide di non presentarsi: di conseguenza viene dichia-rato renitente ed iscritto nella Rubrica di Frontiera il provvedimento dell’arresto. Nel frattempo continua a lavorare (come stagionale o giornaliero) nell’entroterra di svariate località situate lungo i litorali del Var. Questo dura fino al 1935, quando gli viene proposto un contratto triennale alle dipendenze di un proprietario di origini italiane, tale Chiaffredo Re. Ormai da tempo regolarizzato, dispone di un documento d’identità francese per lavori agricoli, rilasciatagli il 2 febbraio del 1936 dalla Prefettura di Var. In marzo, sempre alle dipendenze dello stesso proprietario, é a Frejus; in giugno lavora nell’Ubaye, a ridosso del confine con l’Italia. Successivamente lavora a Fayence e un’altra volta ancora a Frejus ed a Saint Raphael, e così fino alla primavera del 1937 quando avrebbe dovuto essere di partenza per La Crau, una località ben nota a tanti altri connazionali, pastori transumanti che delle montagne cuneesi vi si spingevano con le greggi. Crespo non arriverà mai nella località del Rodano, a dispetto di una scadenza di contratto ancora lontana. Dopo aver deciso di arruolarsi volontario per la Spagna repubblicana, parte poco dopo l’inizio di giugno ed a fine mese risulta arruolato in una unità repubblicana non identificata. Non ne sanno molto di più la polizia politica o il Regio consolato d’Italia di Tolone che il successivo 11 settembre lo segnala genericamente come arruolato nelle milizie rosse in Spagna. Non abbiamo purtroppo altre e più precise notizie: in quella fase l’esercito repubblicano è impegnato in sanguinosi combattimenti a Brunete (metà luglio), poi tra estate e autunno a Farlete, a Belchite ed a Fuentes de Ebro (agosto – novembre), sempre sui fronti di Aragona. Ancora in Aragona (fronti di Huesca e di Zaragoza), sono presenti colonne miliziane (in prevalenza libertarie), alle prese con il difficile processo di militarizzazione in corso. È possibile che Crespo sia stato ferito su uno di quei fronti e che dopo esser stato soccorso ed avere ricevuto le cure possibili abbia dovuto fare ritorno in Francia, forse a causa della gravità delle ferite riportate o perché non più abile per il fronte. Non si tratta che di ipotesi: di certo c’è che il giovane comunista fa ritorno a Tolone, certamente non in buone condizioni, al punto che Paolo Crespo muore a Tolone il 3 febbraio del 1938. Non vi sono ulteriori notizie su di lui. Il 31 agosto successivo, con un tempismo burocratico non insolito in quegli anni, Paolo Crespo (defunto da quasi sette mesi) viene iscritto nel Bollettino delle Ricerche-Supplemento Sovversivi (schedina n.0131- 8/38).

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata a aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas). Contiene la carta di identità francese di Cre- spo, con fotografia), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 153, Archivio del Comune di Paesana.