Audisio Antonio (o Antonino) di Giovanni Battista e Peano Biagia, nato a Entracque (Cuneo), Frazione Santa Lucia, località Dietro il Colletto, il 7 settembre 1915. Idraulico, antifascista. All’età di 10 anni espatria definitivamente in Francia con i familiari, contadini e allevatori di pecore che si stabiliscono nell’entroterra di Cannes, nel circondario di Grasse (Alpi Marittime). Chiamato alle armi in Italia intorno alla metà degli anni ’30, non ottempera alla chiamata e di conseguenza viene considerato renitente alla leva. Antifascista assai attivo, è iscritto all’Upi (Unione popolare italiana), una organizzazione di massa promossa dal PCI, ed é perciò tenuto d’occhio dagli informatori del regime che si annidano nelle sedi consolari italiane. Ben presto viene infatti iscritto in Rubrica di Frontiera per l’arresto. Nel 1935 si trasferisce a La Roquette-sur-Siagne (Alpi Marittime) e nella primavera del 1937 Audisio decide di partire volontario per la Spagna repubblicana grazie all'aiuto del giornale "Le Cri du Travailler", via Perpignano. Giunge in Spagna il 23 novembre 1936 e quasi subito il vigile controspionaggio fascista, che non lo perde di vista, ne segnala con rara tempestività la presenza ad Albacete (Murcia), principale base logistica e organizzativa delle Brigate Internazionali, nonché sede dei comandi e del Commissariato Generale. Alla fine di aprile viene incorporato nel 1. Battaglione della 12. Brigata Internazionale Garibaldi. A metà giugno partecipa alla fallimentare e sanguinosa offensiva sul fronte aragonese di Huesca e il mese successivo partecipa alla battaglia di Brunete (o del Guadarrama), dove è ferito a Villanueva de la Cañada alla coscia destra e al braccio sinistro e ricoverato per venti giorni. In questo periodo chiede l’iscrizione al Pce (Partido Comunista de España). Rimane a Villanueva fino al 9 febbraio 1938, data in cui viene rimandato ad Albacete per essere reincorporato alla sua unità. Potrebbe aver combattuto in Aragon, nella difficilissima ritirata dal settore di Caspe, tra febbraio e aprile del 1938. Trasferito nella 129. Brigata sul fronte del Levante. Dopo il ritiro dei volontari internazionali, deciso dal governo repubblicano nel settembre 1938, dal fronte del Levante è avviato al campo di smobilitazione di Puebla Larga (Valencia). Da qui raggiunge per nave gli altri volontari italiani che si trovano nel campo di Torellò in Catalogna. Rientra in Francia nella prima decade di febbraio del 1939. Evitato inizialmente l’internamento viene arrestato più tardi, probabilmente nei primi mesi del ’40, poiché, persa la cittadinanza francese, era diventato uno straniero indesiderato: internato nel campo di Gurs (Basses Pyrénées) è rinchiuso nel settore “E”, dov’era ristretto il grosso del gruppo italiano. Sempre oggetto di attenzioni degli agenti italiani, viene iscritto anche nel Bollettino delle Ricerche, Supplemento Sovversivi (schedina n.099/1940) ed è segnalato nelle carte di polizia, benché con un considerevole ritardo, quale combattente delle Brigate Internazionali in Spagna. Dopo il 1942, con l’occupazione germanica della Zona Sud della Francia, “Fratin” non si sottrae e combatte nella Resistenza transalpina (formazione non nota, probabilmente con un’unità di Ftp (Francs tireurs et partisans) operante sulle Alpi de Haute-Provence. A fine guerra e su segnalazione delle autorità consolari, la sua attività di resistente gli valse un riconoscimento italiano, quello del servizio militare all’estero e di conseguenza, nel 1948, la cancellazione del vecchio sospeso per la ormai lontana renitenza alla leva. Tuttavia, Audisio non venne informato dalle autorità italiane di questo provvedimento e per timore dei rigori di legge e della costrizione ad andare sotto le armi, farà ritorno ad Entraighes/Entracque soltanto nel 1974. Sposato dopo la fine della 2ª Guerra Mondiale con la cittadina francese Françoise Marie Rose Collomb, vive con la famiglia a St.Vallier de Thiey (Alpes Maritimes)) e diviene padre di quatto figli. E’ deceduto a St.Vallier de Thiey il 12 dicembre del 1994.

Annotazioni: Biografia basata sulle informazioni raccolte da di Gianpaolo Giordana aggiornata a maggio 2017 realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 214), Archivio di Stato – Cuneo (Ruoli Matricolari), Archivio del Comune di Entracque (CN) Archivio famiglia Audisio, Testimonianza del comandante partigiano di Giustizia & Libertà Aldo Quaranta “Aldone”, nativo di Entracque (Borgo San Dalmazzo, 25 aprile 2003), Testimonianze epistolari e telefoniche della figlia Denise Josette Audisio, Mouans-Sartoux (Alpes Maritimes), 2003 e 2006.