Magnetti Michelangelo, di Giuseppe e Neirotti Anna Maria, nato a Lanzo (Torino) il 16 giugno del 1906, antifascista. Sono davvero pochissime le notizie su questo antifascista che, nato a Lanzo emigra a Torino nel corso del 1929 e risiede nel Quartiere di San Salvario al n. 34 di Via Baretti, Circa tre anni dopo, il 21 luglio 1932 (quand’era residente a San Francesco al Campo), la Regia Questura torinese gli rilascia un passaporto a validità semestrale, (fino al 21 gennaio del 1933) e Magnetti lo utilizza nei mesi successivi per espatriare legalmente in Francia. Un’informazione meritevole di conferma ci dice che la sua prima residenza francese sia stata a Marsiglia (Bouches-du-Rhône), ma sappiamo con certezza che successivamente Magnetti si trasferisce in Corsica per ragioni di lavoro a Ile Rousse. Circa tre anni e mezzo dopo, nella seconda metà del 1936, lascia l’isola (meta di una considerevole emigrazione italiana) e parte volontario per la Spagna repubblicana, dove nel frattempo era scoppiata la guerra civile. Possiamo supporlo partito da Ajaccio o da Bastia, località di residenza di molti connazionali e centri di reclutamento per i volontari residenti sull’isola che arrivano in Spagna seguendo l’itinerario Corsica-Marsiglia-Barcellona. Giunge in Spagna il 25 dicembre 1937 e come la maggior parte dei volontari, Magnetti viene indirizzato ad Albacete (Murcia), la principale base logistico ed organizzativa, e sede dei comandi e del Commissariato delle Brigate Internazionali. Non sappiamo in quale reparto sia stato inizialmente inserito, (presumiamo nel Battaglione italiano Garibaldi), nè quali battaglie abbia combattuto. In seguito viene incorporato nella 12. Brigata Internazionale Garibaldi, così battezzata soltanto nella primavera del 1937. Ne faceva ancora parte ad aprile del 1938 al termine della violentissima offensiva franchista in Aragona e della drammatica ritirata dell’esercito repubblicano (e dei volontari internazionali) dal settore di Caspe al basso corso dell’Ebro. Non abbiamo ulteriori sue notizie. Il suo nome affiora però in un lungo elenco di combattenti italiani della Garibaldi, risalente al maggio del 1938 ma dattiloscritto a Barcellona poco prima della caduta della città, avvenuta senza combattere il 26 gennaio del 1939. Se possiamo desumerne che Magnetti fosse sopravvissuto al disastro di primavera in Aragona, non sappiamo cosa possa essergli accaduto nei mesi successivi, quelli segnati dalla durissima battaglia dell’Ebro (luglio-ottobre), dal ritiro e la smobilitazione dei volontari internazionali superstiti e dalla drammatica “retirada” dei volontari e della popolazione civile in fuga, sospinti dall’avanzata fascista in direzione della frontiera franco-catalana. Non mancarono in quelle drammatiche circostanze alcuni aspri combattimenti di retroguardia e, di conseguenza, numerosi altri caduti. Nulla può escludere quindi che Michelangelo Magnetti sia caduto nel corso di uno degli ultimi combattimenti su ricordati: parte del suo passaporto, con la sua firma autografa autenticata dal Podestà di San Francesco al Campo, proviene da un fondo che consiste esclusivamente in documenti personali di combattenti della Garibaldi, raccolti dalla disciolta FEGS (la Federazione degli ex Garibaldini di Spagna) e conservati attualmente nell’Archivio milanese dell’Istituto Ferruccio Parri. Gran parte di quei documenti (anche se non tutti) appartenevano a volontari italiani caduti nelle ultime battaglie della guerra civile spagnola.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana edita nel volume Sul fronte di Gandesa, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archives BDIC – Nanterre (MFM 88/.., Brigades Internationales), Archivio del Comune di Lanzo (ricerca dell’amica Silvia Marchisio – Lanzo), Notizie in: POMA, Anello, “Antifascisti piemontesi e valdostani nella guerra di Spagna”-Torino, Centro Studi Piero Gobetti/Aicvas, 1975 .