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   Giovanni Artero on Febbraio 2, 2021 at 10:57 am

   LUSVARDI, Filippo
   Modena 15.5.1899 – Eymet (Francia) 20.3.1991
   Nato da Giovanni e Mad¬dalena Bertoni. I fratelli Aldebrando (1902), Alfredo (1900), Bruno (1904) e Medardo (1897) sono anarchici. Elettricista e muratore. Nel novembre 1918 è condannato dal tribunale militare di Cuneo a 7 anni di reclusione per diserzione, pena poi sospesa. Nel dopoguerra aderisce al Gruppo anarchico della Madonnina. Nel gennaio 1921 è indiziato con il fratello Alfredo dell’omicidio del fascista Mario Ruini e della successiva sparatoria nel corso dei funerali che provoca la morte di altri due fascisti, ma sono entrambi rilasciati per mancanza di prove. A marzo è implicato nel ferimento e tentato omicidio del fascista Antonio Gozzi: rinviato all’Autorità giudiziaria e nonostante 5 mesi di carcere non fa nessun nome. Nel dicembre 1922 per sottrarsi alla persecuzione fascista espatria a Marsiglia e lì siimbarca per l’Algeria dove rimane 2 anni e mezzo. Rientrato in Francia raggiunge il fratello Alfredo a Parigi e partecipa alle attività del movimento anarchico fuoriuscito. Ai due fratelli si aggiunge nel 1930 anche Aldebrando giunto dall’Italia dopo essere stato denunciato al Tribunale speciale per attività sovversiva. Nel 1931 la polizia lo inserisce nella lista degli anarchici residenti all’estero favorevoli a «combattere il regime con azioni violente» ed è inscritto alla Rubrica di Frontiera e al Bollettino delle Ricerche per fermo e perquisizione e per arresto. Alla fine del 193, si reca in Spagna: il fratello Bruno afferma che ha militato con l’anarchico Tommasini, il che fa pensare che abbia aderito alla Colonna italiana (Sezione italiana della Colonna ‘Ascaso’, CNT-FAIb). Rientrato a Parigi, nel novembre 1940 con Alfredo è arrestato dalla polizia francese e consegnato ai tedeschi. Dopo 3 mesi di carcere a Parigi e 17 mesi di campo di concentramento in Germania, entrambi sono consegnati alle autorità italiane. La Commissione provinciale di Modena nell’aprile 1942 lo condanna a 3 anni di confino in quanto «è da considerarsi elemento socialmente pericoloso in linea politica». Trasferito alle Tremiti, l’8 settembre 1943 è rilasciato e torna a Modena dove trova i fratelli Bruno e Alfredo. Assieme ad Albano Franchini e Aurelio Ferrari, armati, salgono in montagna a Coscogno alloggiando dalla madre di Ferrari, ma non trovando nessuna forma di resistenza organizzata a cui aggregarsi rientrano in città. Finita la guerra torna a vivere a Parigi. Nel 1972 risulta abbonato al periodico anarchico «Umanità nova».
   FONTI Archivio Centrale dello Stato, Casellario politico centrale,
   Archivio di Stato di Modena, Gabinetto Questura;
   Istituto storico di Modena, Fondo Ennio Resca b. 142, f. 3, fascicoli personali: Lusvardi; Fondo Albano Franchini, b. 67.
   A. Pirondini Anarchici a Modena. Dizionario biografico. 2012, p. 135-136;
   A. Dal Pont, S. Carolini, L’Italia al confino, vol. 3., 1983, p. 963;
   E. Resca, V. Venturi (a cura di), Biografie dei partecipanti modenesi alla guerra di Spagna, «Rassegna di storia», n. 6, mag. 1987
   C. Silingardi, Note, riflessioni e documenti per una storia dell’anarchismo a Modena, «Rassegna di storia», n. 1, 1982;
   Id., Rivoluzio Gilioli. Un anarchico nella lotta antifascista 1903-1937, 1984
   Id., Gli anarchici modenesi tra fuoriuscitismo e rivoluzione spagnola, «Rassegna di storia», n. 6, mag. 1987;
   Id., Filippo Lusvardi, in DBAI Dizionario biografico degli anarchici italiani, tomo 2, Pisa, BFS, 2004, p. 50.
   AICVAS, p. 275

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