Lorito Angelo di Nicola e Furlò Anna, nato il 15 dicembre 1890 a Bernalda (Matera). Geometra. Proveniente da famiglia benestante con numerosi militari di carriera. Da piccolo si trasferisce a Melfi (Potenza), ritornando a Bernalda dopo aver conseguito il diploma di geometra. Compie il servizio militare congedandosi come sottotenente di complemento. Poi si trasferisce a Treviso, Milano e d infine Torino, dove frequenta i circoli sovversivi comunisti. Nel 1920 o 1921 si reca in Francia dove risiede nel dipartimento delle Alpi Marittime, lavorando come geometra ed imprenditore edile. Organizza una manifestazione in occasione della morte di Giacomo Matteotti e si reca a Barcellona per tenere una conferenza sul fascismo italiano. Scoppiata la guerra civile, il 15 ottobre 1936 è in Spagna. Arruolato in un reparto internazionale imprecisato, combatte a Belchite e nella difesa di Fraga. In uno degli scontri viene ferito e ricoverato a Madrid e Valencia. Nell’estate 1938 durante la battaglia dell’Ebro è impegnato nella costruzione di ponti nel Cuerpo de Ingenieros (Genio Militare). Successivamente è a Valencia dove fortifica la città in vista dell’offensiva franchista. Alla fine del conflitto riesce ad imbarcarsi prima dell’arrivo dei nemici e ripara a Londra. Da questa città il 23 marzo scrive alla sorella Lucia: “Tu sai che sono stato in Ispagna nell’esercito della Repubblica […] sono orgoglioso di aver combattuto nella Repubblica, la cui disfatta è la più grande vergogna dell’Europa. E quando ti parleranno dei crimini e dei delitti dei rossi, pensa che io non avrei mai presenziato crimini e delitti per il fatto che, nonostante la mia completa indifferenza religiosa, sono tanto vicino a Cristo come te. Ed è stato con vera repulsione che ho visto nell’altro campo glorificare il delitto all’ombra della croce […]. E’ con vera soddisfazione che lascio questa Europa invisibile che spero di vedere dopo l’imminente cataclisma che obbligherà gli uomini a un po’ più di giustizia e di amore” […]. Lorito esprime rammarico per non avere rivisto e riabbracciato la sorella , ma dice: “…ho la sicurezza assoluta di vederti presto quando gli oppressori cadranno nelle fiamme del fuoco che si accendono in Europa.” Risulta poi emigrato in Messico con l’assistenza del Comitè de Ayuda a los Refugiados Españoles. Nessuna ulteriore notizia.