Lombardozzi Sante di Gaetano e Bartolini Elvira, nato il 5 maggio 1895 a Fano (Pesaro). Comunista. Meccanico, impiegato, comunista. Da giovanetto ha la possibilità di frequentare il seminario Pontificio di Fano ove consegue il diploma di maturità classica e per un periodo lavora come istitutore nel Convitto “Nolfi”. Terminati gli studi si occupa quale insegnante nel convitto Nolfi di Fano. Il 23 gennaio 1915 è richiamato alle armi, 3° Reggimento Genio telegrafisti, e partecipa alla Grande guerra. Forse è durante il conflitto che matura una coscienza politica incline a quel sovversivismo caratteristico del dopoguerra. Congedato il 30 novembre 1919, lascia poco dopo Fano e si stabilisce a Torino dove intraprende la professione di meccanico ed è assunto alle “Ferriere Piemontesi”. Si avvicina al Partito Comunista d’Italia ed è fra gli operai che si astengono dal lavoro per partecipare alla festa del 1° Maggio 1925. Il gesto gli procura un fermo di polizia, la diffida della questura dopo il ritrovamento nella sua abitazione di materiale sovversivo e difficoltà a trovare un lavoro stabile. Nel dicembre 1926 viene diffidato dalla Regia Questura di Torino ai sensi dell’art.166 della legge di Pubblica Sicurezza e nel 1927 gli si impone di munirsi di Carta d’Identità per violazione dell’art.3 della legge testé citata. È ormai attentamente sorvegliato dalla polizia e ha difficoltà a trovare lavoro, Vista la precarietà della sua Situazione, Il 30 giugno 1930 decide di espatriare clandestinamente in Francia raggiungendo il fratello Alipio (che sarà anche lui volontario in Spagna) a La Seyne-sur-Mer, un sobborgo di Tolone, nel Dipartimento del Var, dove in un primo momento trova lavoro nel cantiere navale, ma la sua situazione lavorativa, molto precaria, si alterna con periodi di disoccupazione. Iscritto al Partito Comunista d’Italia dal 1931, ha molto tempo da dedicare alla sua attività politica divenendo un attivo propagandista. Dalla polizia italiana è considerato pericoloso e capace di compiere attentati e viene richiesta l’iscrizione nella Rubrica di Frontiera e nel Bollettino delle Ricerca Supplemento Sovversivi per il provvedimento di arresto. Scoppiata la guerra civile in Spagna Lombardozzi assiste ad un comizio a settembre 1936 dove si invitano i comunisti a considerare la partecipazione alla difesa della Repubblica spagnola. Sante si iscrive tra i candidati e l’8 ottobre 1936 arriva l’ordine di partenza. Salutato il fratello Alipio, che nel gennaio successivo partirà anche lui volontario, si porta a Tolone e poi a Marsiglia si imbarca sulla nave “Ciudad de Barcelona” con altri 700 volontari, italiani, tedeschi, polacchi, francesi e belgi. La nave salpa l’11 ottobre e il 13 raggiunge Alicante. Da qui il treno li porta il 14 ottobre ad Albacete al centro di raccolta e di addestramento delle Brigate internazionali. Inquadrato come telegrafista nella Compagnia trasmissioni dell’XI Brigata internazionale, agli ordini di Achille Benecchi “Frisè”. Trasferito sul fronte di Madrid, incontra i volontari polacchi del Battaglione Dombrowsky e comincia i suoi compiti di stendere e riparare linee telefoniche. Partecipa inizialmente alla difesa di Madrid nei combattimenti alla Città universitaria, Majadahonda e Las Rozas. Poi partecipa alla battaglia del Jarama, durante la quale incontra il fratello Alipio, giunto dalla Francia. Dopo aver partecipato alla battaglia di Guadalajara, il 12 maggio 1937 è trasferito insieme ad Achille Benecchi, e Silvio Cuneo alla XII Brigata Internazionale Garibaldi. Con la nuova unità partecipa all’offensiva di Huesca, mal preparata e mal eseguita che fallisce con pesanti perdite. E’ presente poi a Brunete, Farlete e Fuentes de Ebro. L’8 settembre 1937 è promosso alferez (sottotenente) in qualità di vice-responsabile della sezione trasmissione della Brigata. A dicembre è promosso tenente e si dedica a Binèfar all’istruzione di un gruppo di 14 telegrafisti ottici. Poi partecipa alle operazioni in Estremadura, alla ritirata di Caspe in Aragona e infine all’ultima offensiva repubblicana sull'Ebro nei combattimenti di settembre sulla Sierra de Pandols. A seguito del ritiro dal fronte dei volontari internazionali, deciso dal governo repubblicano nel settembre 1938, viene smobilitato e avviato al compo di smobilitazione di Torellò (Gerona). Rientra in Francia il 10 ottobre del 1938 a La Seyne-sur-Mer, dove viene arrestato un anno dopo e tradotto al Forte di Santa Caterina a Tolone e poi nel campo di concentramento di Vernet d’Ariege. In base agli accordi del trattato di armistizio italo-francese fa domanda per rientrare in Italia. Arrestato alla frontiera nell'aprile del 1941 è detenuto nelle carceri di Pesaro. Deferito al Tribunale Provinciale, il 13 maggio dello stesso anno è assegnato a cinque anni di confino per la sua partecipazione alla guerra di Spagna da scontarsi a Ventotene. Alla caduta del fascismo, il 22 agosto del 1943 è liberato dal confino e rientra a Fano. Muore a Fano il 1° luglio 1990.

Annotazioni: Scheda biografica basata sui dati di Roberto Lucioli per il volume Gli antifascisti marchigiani nella guerra di Spagna (1936-1939) [Ancona]: ANPI Marche/Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche, stampa 1992. Si ringrazia Roberto Lucioli per aver reso disponibile il Diario di Lombardozzi (vedi bibliografia).