Repetto Giovanni Fortunato di Giacomo e Piana Rosa, nato a Tigliolo Belforte (Alessandria) il 15 dicembre del 1905, antifascista di simpatie libertarie. Di professione bracciante agricolo, poi muratore. Emigrato a Genova nel 1920 é politicamente molto attivo nel periodo dell’occupazione delle fabbriche. Arrestato a Napoli per attività antifascista nel corso del 1925, appena ritorna in libertà non tarda ad espatriare clandestinamente in Francia dal valico del Colle di Tenda (giugno 1925). Iscritto in Rubrica di frontiera per l’arresto, si stabilisce a Nizza (Alpes Maritimes - Côte d’Azur) dove vive fino al 1929, quando si trasferisce a Mariglia (Bouches-du-Rhône). Qui é arrestato nel corso del 1931. Processato per attività antifascista, viene espulso dalla Francia, ma riesce a rimanervi illegalmente fino oltre la metà del 1936, quando é segnalato a Barcellona, arruolato in una delle Milizie antifasciste della capitale catalana. Rientrato in Francia per motivi non noti, ne viene nuovamente espulso nell’agosto 1937 per l’infrazione al precedente decreto di espulsione. Nel settembre dello stesso anno é un’altra volta in Spagna, arruolato nella 12. Brigata Internazionale Garibaldi. Segnalato ad Albacete (Murcia) nel gennaio del 1938 prende parte alla spedizione in Extremadura (sfortunata ed inutile offensiva, pesantissima in termini di perdite svoltasi alla metà di febbraio) ed ai durissimi combattimenti di fine marzo-aprile, quando una violenta offensiva fascista in Aragona travolge il fronte repubblicano nel settore di Caspe e costringe le Brigate Internazionali e numerose divisioni spagnole ad una drammatica ritirata verso il Basso corso dell’Ebro. Combatte ancora tra luglio e ottobre nella battaglia dell’Ebro e viene ferito seriamente in combattimento a settembre, nel corso della violenta controffensiva fascista. Ricoverato nella clinica catalana di Santa Coloma de Farnés, il 25 ottobre viene trasferito alla clinica delle Brigate Internazionali di Mataró, sempre in Catalogna. Vi è ancora ricoverato l’11 novembre successivo, in attesa dell’autorizzazione al ritorno in Francia, ma riuscirà a rientrarvi soltanto all’inizio del 1939 per esser subito internato in un campo non noto. Ne evade per cercare di rientrare clandestinamente in Spagna nel corso del 1940, ricongiungersi con la sua compagna ed aiutarla a superare la frontiera. Arrestato a Figueras dalla Guardia Civil durante il viaggio di andata, può dirsi fortunato per non essere stato assassinato a bruciapelo nel corso di un “tentativo di fuga”, o comunque fucilato. Incarcerato a Barcellona dal 1940 alla primavera del 1941, il 25 marzo viene restituito ai fascisti italiani che lo imbarcano per l’Italia a bordo del piroscafo Derna. Sbarcato nel porto di Genova il giorno successivo, è iscritto nel Bollettino dei ricercati (schedina 0818/39) e subito internato nel Campo di concentramento di Castello di Montalbano (Firenze), poi a Pisticci (Matera) e infine a Castel di Guido (Roma). Liberato nell’agosto del 1943, dopo la caduta del fascismo, riesce a risalire la penisola ritornando in Liguria. Sopravvissuto alla seconda guerra mondiale ed all’occupazione nazista, muore ad Albenga (SV) il 19 novembre del 1962.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata a maggio 2027, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio INSMLI – Milano (Fondo Aicvas, busta 47, fascicolo 149), Archives BDIC – Nanterre (MFM 880/1 e 880/44, Brigades Internationales), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 4284, fascicolo 72975), Archivio Centro Ligure di Storia Sociale – Genova, Archivo General de la Guerra Civil Española – Salamanca (Spagna), Sección Guerra Civil.