Renaudo Luigi Giovanni di Luigi e Fantini Teresa, nato il 24 febbraio 1908 a Cuneo, in Frazione Passatore. Mugnaio, anarchico. Vive nella frazione San Defendente di Cervasca, non si sa se da solo o con famiglia. Terminato il servizio militare, espatria legalmente in Francia per motivi di lavoro il 31 dicembre del 1929 (una fonte francese sostiene che l’espatrio sia avvenuto nel corso del 1926, ma è possibile una certa confusione di date, determinata da più di un espatrio in anni ravvicinati). Vive a La Seyne-sur-Mer (Var) e vi trova lavoro come muratore in diverse imprese locali. Assiduo frequentatore degli ambienti antifascisti dell’emigrazione italiana si distingue per l’attiva militanza anarchica fino quando, a fine luglio del 1936, parte volontario per la Spagna repubblicana. A Barcellona si arruola in una grande unità anarco-sindacalista, la Colonna “Durruti” (che, militarizzata un anno dopo, diverrà la 26ª Divisione Durruti, comandata da Ricardo Sanz), in cui ha compiti logistico-organizzativi nel segretariato agli armamenti. Combatte in più località dei fronti di Aragona: a Sietamo (Huesca) all’inizio di settembre del 1936, a Perdiguera (Zaragoza) il 16 ottobre. Il 26 ottobre passa alla Sezione Italiana della Colonna Ascaso di Carlo Rosselli, con un lasciapassare firmato e timbrato dal delegato del Grupo Internacional de la Columna Durruti. Combatte anche a Carrascal (Huesca) l’11 aprile 1937. Dopo la militarizzazione delle milizie fa parte d’una compagnia del 4. Battaglione, 121. Brigata della 26. Divisione Durruti, impegnata a Monte Oscuro (Aragon) e vi rimane ininterrottamente fino alla fine del 1937. Da quel momento ci si deve confrontare con due versioni contrastanti. Nella prima il volontario bolognese Lorenzo Vanelli (2) sostiene come l’anarchico cuneese abbia successivamente raggiunto la XII Brigata Internazionale Garibaldi, ma l’asserzione non trova conferma alcuna. Un secondo volontario, il friulano Vincenzo Marchetti, che inizialmente è d’accordo con Vanelli, in un secondo tempo muta opinione per aderire all’ultima versione, quella che, sia pur con le dovute cautele, nasce dallo studio di documenti conservati al Casellario Politico Centrale a Roma. Prestando loro fede, possiamo ipotizzare che, all’inizio del 1938, Renaudo abbia fruito d’una licenza a Barcellona, che in città abbia ottenuto un documento LIDU (Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo) che gli permette di lasciare il fronte e di trovare lavoro alla Fonderia Comunale n.17, dove rimane per circa un mese. Poi torna in Francia ed è arrestato a Port Vendres, appena la oltre frontiera: incarcerato a Perpignano (Pirenei Orientali), appena rilasciato ritorna a La Seyne-sur-Mer per riprendervi il vecchio lavoro di muratore. Poi, nel fondato timore d’essere espulso dal paese, nel luglio del 1938 s’imbarca alla volta dell’Algeria per arruolarsi nella Legione Straniera. A causa d’una infezione ai polmoni non supera le visite mediche e viene riformato. Il 20 ottobre successivo è di nuovo in Francia. Tratto in arresto a La Seyne poiché privo di documenti, viene espulso come straniero indesiderabile e rinchiuso nel Forte di Sante-Cathérine. A fine maggio del 1940 viene internato al Vernet d’Ariège, nel Quartier “B” ed infine avviato al rimpatrio il 28 agosto. Arrestato alla frontiera, è tradotto a Cuneo, dove è detenuto nel carcere cittadino di Via Leutrum. Il 15 dicembre del 1941 la Commissione provinciale per il confino di polizia lo assegna per 2 anni sull’isola pontina di Ventotene, dove arriva il 28 dicembre in condizioni di salute compromesse. Il 30 luglio 1942 chiede al Ministero dell’Interno l’autorizzazione per una visita specialistica sulla terraferma, ma il direttore della colonia confinaria dottor Marcello Guida (lo stesso che nel 1969 attribuirà la responsabilità della strage di piazza Fontana all’innocente Pietro Valpreda), avvalendosi del parere del medico dell’isola, esprime opinione contraria. Luigi Renaudo muore a Ventotene l’11 settembre del 1942, a poco più di un mese dalla diagnosi fatta dal medico della colonia che aveva minimizzato un malessere mortale scambiandolo per una lieve forma di catarro bronchiale.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata ad aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Istituto Storico Regionale “Parri” – Bologna, Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 4275, fascicolo 79453), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Confinati Politici, busta 856), Archivio Stato Civile – Comune di Cuneo, Archivo General de la Guerra Civil Española – Salamanca (E), Sección Guerra Civil, Sans patrie ni frontière. Dictionnaire international des militants anarchistes (http://www.militants-anarchistes.info/)