Reggiani Carlo di Sante, nato il 29 luglio 1885 a San Giorgio (Mantova). Operaio chimico, comunista. Autodidatta, dopo la prima guerra mondiale risiede a Milano dove nel 1902 si iscrive al Partito Socialista Italiano. Negli anni Venti è membro del Comitato centrale del Partito socialista italiano nel 1919-1922, esponente della frazione massimalista. Dal 1920 al 1924, è membro del consiglio della Lega dei chimici e della segreteria della Federazione Italiana operai chimici. Tra i più eminenti rappresentanti della frazione terzinternazionalista, favorevole alla fusione con i comunisti, è collaboratore stretto di Serrati ed ha un ruolo di dirigente nel movimento di occupazione delle fabbriche a Milano nel 1920. Diventa quindi oggetto di persecuzioni fasciste e poliziesche. Arrestato e picchiato nel 1923 a Porto Valtravaglia, nel 1924 a Melegnano e nel 1925 a Milano. Nel 1924 entra con altri terzinternazionalisti nel Partito Comunista d'Italia. Dirigente del Soccorso Rosso milanese, conserva gli incarichi sindacali e si mantiene economicamente col lavoro di fattorino presso la delegazione commerciale russa. Entrato nel Comitato federale del Partito, nel novembre del 1926 fa parte della delegazione italiana al VII Plenum dell'Internazionale Comunista, nel quale legge la dichiarazione ufficiale di sostegno al Comitato Centrale del PCUS. Al rientro nel novembre 1926, dopo la scoperta da parte della polizia della sedi di via Bixio, è arrestato e confinato a Favignana per quattro anni. La condanna viene commutata in ammonizione nel gennaio 1927, ma viene di nuovo assegnato al confino per quattro anni ad Ustica il 14 giugno 1927. Qui è arrestato il 7 luglio 1927 e trasferito a Regina Coeli per essere processato dal Tribunale Speciale con altri comunisti milanesi. Il 10 settembre 1928 viene condannato a 7 anni e sei mesi di reclusione e sconta la condanna nei penitenziari di Lucca, Alessandria, Finale Ligure, Turi e quindi a Pianosa. Amnistiato per il decennale della marcia su Roma il 4 settembre 1932, viene invitato dal Partito a lasciare l'Italia. Espatria clandestinamente nel maggio o giugno del 1933, attraverso la Svizzera, raggiungendo Parigi e lavorando come operaio chimico. Qui presta la sua opera presso il Centro Estero del PCI, nei gruppi di lingua italiana, come responsabile del Soccorso Rosso e membro dell'Ufficio Politico. Collabora alla stampa di partito pubblicando articoli sul “Grido del Popolo” per ricordare le figure più prestigiose del Partito Comunista incarcerate dal regime, sullo sfondo di una più generale campagna per l’amnistia ai detenuti politici. Per commemorare il decimo anniversario della promulgazione delle “leggi eccezionali per la difesa dello Stato”, Reggiani ricorda l’ingiustizia di quelle leggi che colpiscono gli esponenti del Partito imponendo prigione deportazione e violenze da parte della polizia che hanno provocato tanti morti tra gli antifascisti. Sei mesi dopo si trasferisce a Nogent-sur-Marne (Valle della Marna), lavorando sempre nell’industria chimica farmaceutica. In mancanza di rinnovo del permesso di lavoro rientra a Parigi, lavorando saltuariamente come imbianchino, garzone di ristorante e manovale. Scoppiata la guerra civile, raggiunge la Spagna nel settembre 1937 e lavora presso il Servizio Informazioni delle Brigate Internazionali fino al giugno del 1938. Le cattive condizioni di salute e l'età non gli consentono di essere in prima linea. Uscito in seguito dalla Spagna, si porta a Parigi, dove viene arrestato nel gennaio 1940 ed internato a Vernet. Consegnato dai tedeschi agli italiani nel dicembre 1941 viene tradotto a Milano. Deferito alla Commissione Provinciale è confinato a Ventotene nei primi mesi del 1942. Liberato nel 1943 alla caduta del fascismo, torna a Milano. Riprende contatto con il Partito Comunista dopo l'8 settembre e ai primi del 1944 viene inviato a Lugano come rappresentante del CLNAI nella commissione militare alleata. In dicembre il Partito gli affida un incarico di collegamento col Partito comunista francese che lo trattiene a Parigi fino a giugno 1945. Nel dopoguerra è dirigente sindacale e politico a Milano come segretario provinciale dei chimici della CGIL. Muore a Milano il 18 marzo 1967. Il 7 novembre del 1976 il Consiglio Regionale Lombardo insignisce Carlo Reggiani di Medaglia d’Oro alla memoria, attribuita in occasione del quarantesimo anniversario della Guerra Civile Spagnola.