Colliard Marius di Alexandre e Priod Angelique, nato il 16 agosto 1904 a Hone (Aosta). Operaio aggiustatore meccanico, comunista. Espatriato legalmente in Francia nel 1924, si stabilisce a Levallois-Perret (Seine, oggi Hauts-de-Seine), nel circondario parigino. Il 20 giugno del 1931 si sposa a Levallois con un’emigrata italiana, Ida Bisetti e poco dopo si trasferisce con lei a Courbevoie (Hauts-de-Seine). L’anno successivo ritorna per breve tempo in Italia con la moglie per una visita ai familiari. Iscritto al PCF (Parti Communiste Français) dal 1936 é segretario di cellula e attivo propagandista; iscritto anche alla CGT (Confédération Générale du Travail) dal 1937, dall’inizio del marzo 1938 è volontario nella Spagna repubblicana, con uno degli ultimi convogli di rimpiazzi per le dissanguate Brigate Internazionali. Inquadrato nella 12a Brigata Internazionale Garibaldi (1.Battaglione, 3a Compagnia) non fa a tempo a prender parte ai durissimi combattimenti in Aragon che vedono le Brigate Internazionali impegnate a cercar di contenere l’offensiva fascista nel settore di Caspe per poi ritirarsi con difficoltà  in direzione del basso corso dell’Ebro. L’estate successiva prende parte alla battaglia dell’Ebro: è ferito in combattimento a una gamba ma non conosciamo luogo, data e circostanze. Dopo il ritiro dai fronti dei veterani delle Brigate Internazionali, la smobilitazione e la despedida (il commiato dalle popolazioni catalane a fine ottobre 1938) é per un paio di mesi in un campo di smobilitazione nell’attesa di una soluzione ed esce dalla Spagna nel gennaio del 1939. Per quanto ne sappiamo, riesce ad evitare l’immediato internamento nei campi francesi. Mentre in Italia la polizia, informata della sua presenza nell’esercito repubblicano, nel 1942 lo iscrive in Rubrica di frontiera per l’arresto, poco dopo Marius Colliard viene arrestato e consegnato alle autorità  italiane d’occupazione che ne decidono il rimpatrio. Il 2 settembre del ’42 è a Modane, il giorno dopo al posto di confine di Bardonecchia dove ne viene formalizzato l’arresto; infine è tradotto nel carcere di Aosta dove rimane fino al 5 dicembre, quando la Commissione provinciale lo assegna a 2 anni di confino. Il 13 dicembre arriva a Ventotene; vi rimane poco più di 8 mesi poiché torna in libertà  l’ 8 agosto del 1943, con la fine del ventennale regime fascista. Dopo il ritorno a casa riprende i contatti col Partito. Dietro l’angolo ci sono già  l’8 settembre e l’inizio della Resistenza, che lo vede fra i primi organizzatori a Hône e nella Bassa Valle e il cui sviluppo è strettamente legato alla sua figura ed alla sua attività . È il Comandante dei primi distaccamenti garibaldini (che poi faranno parte della 176a Brigata Garbaldi). Poco meno di un anno dopo, mentre con i compagni del distaccamento di Champorcher prepara un’azione di disarmo del presidio fascista di Donnas, viene sorpreso dai fascisti a Hône (a causa di una delazione): fermato dai militi della GNR (Guardia Nazionale Repubblicana) che lo sospingono verso la caserma tenta la fuga lanciandosi nel torrente ma viene falciato dalle raffiche di mitra dei repubblichini. È il 1. settembre del 1944.