Cocciarelli Carlo di Matteo e Macelli Matilde, nato 26 agosto 1892 ad Ancona. Commerciante di legna, anarchico. Subito dopo la sua nascita la famiglia si trasferisce a Falconara in Via Nazionale, Fin dalla sua giovinezza milita nel movimento anarchico e partecipa attivamente ai moti della settimana rossa del 1914. Dopo il servizio militare si stabilisce a Cagli nel pesarese ove il 28 febbraio 1922 si rende colpevole del mancato omicidio dei fascisti Gaetano Liberati ed Ernesto Arcangeletti; per tale reato viene condannato in contumacia. con sentenza della corte d' Assise di Pesaro in data 14 dicembre 1922, a dodici anni, un mese e quindici giorni di reclusione, pena che gli verrà amnistiata il 31 luglio 1925. Ma il Cocciarelli è già espatriato subito dopo il fatto per evitare l'arresto e ripara in Russia. Dalla Russia in data imprecisata si trasferisce in Francia dove il 19 maggio 1928 è condannato dal tribunale di Pontoise a tre mesi di prigione per il reato di ricettazione. Dalla Francia spedisce copie del giornale "L'Unità" a persone residenti a Falconara. Nell' agosto 1933 è a Pierrefitte - Seine e li è conosciuto per le sue idee libertarie e antifasciste. Ricercato dall'Ovra è pubblicato sul Bollettino delle Ricerche. e iscritto in Rubrica di Frontiera. Si accompagna con una donna di nome Germaine, da cui ha un figlio, ma poi l'abbandona. Cambia continuamente residenza: nel gennaio 1934 è a St. Denis. Nell'estate del 1935 è tentato di ritornare in Italia per rivedere una certa Sara Braga, donna ora sposata, con la quale aveva avuto una relazione durante la prima guerra mondiale, stroncata dal padre di lei. La stessa lo sconsiglia di venire in Italia. Dalla corrispondenza con la sua ex amante si intuisce del Cocciarelli una discreta preparazione culturale e una fede convinta negli ideali anarchici. Non si conosce la data precisa del suo passaggio in Spagna. Durante la guerra si fa chiamare Arduino Ortega. Arruolato nella Brigata Garibaldi come tenente della compagnia trasmissioni. Nell'ottobre 1937 è arrestato a Barcellona per diserzione. Inviato alla prigione delle Brigate Internazionali di Castelldefels (Barcellona) il 28 giugno 1938. Grazie alla sua precedente fama e all'intervento dell'avvocato Bocconi viene liberato all’arrivo del nuovo comandante della prigione Djordjevic, ma rimane a Castelldefels in attesa di destinazione fino a settembre 1938. quando esce dalla Spagna e viene internato nel campo di Argelès-sur-Mer , dove aderisce al gruppo libertario "Libertà o Morte" e poi aGurs dove figura in un elenco di “sospetti”. Liberato, dapprima si ferma a Parigi dove riprende a scrivere ai suoi familiari prevedendo l'inevitabile scoppio del conflitto mondiale. Nell'Aprile 1940 è in un campo di lavoro presso Camp du Moulin (Pas de Calais). Il 14 giugno 1940 si presenta al consolato italiano di Bruxelles e chiede un foglio di via per rientrare in Italia, domanda presumibilmente respinta. Entra nella Resistenza belga . ma è catturato dai tedeschi e deportato a Dachau il 20 agosto 1944, matricola 77100, come prigioniero politico. Trasferito nel campo di Mittelbau-Dora presso Norhausen, dove vengono costruiti i missili V2, il 3 settembre 1944, muore il 3 febbraio 1945.

Annotazioni: Scheda biografica integrata dalle informazioni di Roberto Lucioli per il volume Gli antifascisti marchigiani nella guerra di Spagna (1936-1939) [Ancona]: ANPI Marche/Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche, stampa 1992 sulla base delle seguenti fonti: Archivio di Stato di Ancona, Fondo Questura Fascicoli Personali Sovversivi anni 1900-1943; Archivio Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna, Istituto Parri, Milano