Cibrario-Carissa Pietro di Antonio e di Domenica Rocchi. Nato a Usseglio (Torino) il 16 maggio 1900 in Frazione Margone, comunista. Di professione contadino, allevatore, sellaio. Emigra in giovane età a Venaria per vivere presso un fratello maggiore, Giacomo, classe 1898. Chiamato a prestare il servizio militare nel marzo del 1918, a 1. Guerra Mondiale ancora in corso, è destinato ad una compagnia mitraglieri del 74. reggimento di fanteria. Congedato nel marzo del 1919, é richiamato alle armi nel novembre successivo, ma rinvia la partenza in attesa che venga congedato anche Giacomo. Tornato sotto le armi nel settembre del 1920, viene quasi subito denunciato per insubordinazione al Tribunale Militare del capoluogo subalpino. Congedato senza ulteriori problemi il 23 gennaio del 1922, si stabilisce a Venaria Reale, dove esercita provvisoriamente la professione di sellaio. Per qualche tempo attende che il Tribunale Militare torinese emetta una sentenza rispetto alla sua presunta insubordinazione, poi si stanca di aspettare e rompe gli indugi. Il 22 luglio dello stesso anno varca clandestinamente la frontiera con la Francia. Non ci è noto il suo percorso iniziale oltralpe, ma in seguito lo troviamo a Parigi, sposato con la cittadina francese Madeleine Compagnon. In seguito la famiglia s’allarga a tre, forse anche a quattro figli. Risiede al 26 di Passage Prévost (13. arrondissement della capitale transalpina) ed è iscritto Partito comunista francese di cui é membro attivo. A questo stesso indirizzo che viene infine raggiunto da una condanna in contumacia ad un anno di reclusione, comminatagli dal Tribunale Militare per l’annosa denuncia per insubordinazione risalente al 1920, con l’aggravante dell’altrettanto annoso reato di espatrio clandestino, ciò che gli vale anche la iscrizione in Rubrica di frontiera per l’arresto. Sappiamo che è operaio e attivo militante sindacale in una organizzazione sindacale, (probabilmente la Cgt, Confédération générale du travail). Pietro Cibrario–Carissa parte volontario per la Spagna repubblicana nell’ottobre del 1936. Fa parte di una Compagnia del Battaglione italiano Garibaldi cui è aggregato nel corso del frettoloso addestramento ricevuto nelle campagne circostanti la base di Albacete, sede dei comandi delle Brigate Internazionali. Intorno al 10 novembre il battaglione è spedito d’urgenza sul fronte della capitale e combatte tutto il ciclo di battaglie difensive di Madrid assediata, dal battesimo del fuoco (attacco al monastero fortificato in punta al Cerro de los Angeles (Cerro Rojo), ai duri scontri di Casa de Campo e Pozuelo de Alarcon, a Boadilla del Monte, dai combattimenti edificio per edificio della Ciudad Universitaria, e Mirabueno e infine a Majadahonda. Ferito gravemente in combattimento nella piccola località castigliana il 13 (o il 14) gennaio del 1937, si spegne in un ospedale di Guadalajara il successivo 15 gennaio ed è sepolto nel cimitero di Guadalajara.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana edita nel volume Sul fronte di Gandesa, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio INSMLI – Milano (Fondo Aicvas, busta 22, fascicolo 104), Archivio di Stato di Torino – Sezioni Riunite (Ruoli Matricolari), Archivio del Comune di Usseglio (TO), Archive BDIC - Nanterre (MFM 880/37, Brigades Internationales, Fonds 545, inventaires 6/ 186 et Fonds 545, affaires 473).