Ardissone Arturo di Paolo Agostino e di Ardissone Maria, nato a Diano Borganzo (Imperia) il 12 novembre 1901. E' un giovane contadino che non sopporta la dittattura fascista. Nel 1925 emigra in Francia e si stabilisce a Sollies - Pont - Var. Organizza una piccola cooperativa per la raccolta delle mandorle, delle ciliege, delle olive e dell'uva, presso i grandi coltivatori della Provenza. Abita in un piccolo appartamento (dove convive con una compagna); adorna con bei mobili una saletta e va avanti con onesto e serio lavoro. Quando scoppia l'insurrezione franchista in Spagna, dopo aver sistemato i suoi affari, si arruola volontario nella 12. Brigata Internazionale Garibaldi, e nel gennaio del 1938 raggiunge il fronte (è con Arnaldo Ferro), proprio in tempo per affrontare con i compagni l'offensiva nemica nella bassa Aragona e nel Levante ( 9 marzo - 26 maggio 1938 ). Quando il nemico sfonda le linee repubblicane nella zona di Saragozza, Ardissone segue le peripezie della Brigata, incorporata nella 45. Divisione. E' una ritirata dolorosa perché cadono numerosi compagni. La direttrice della ritirata è Caspe - fiume Guadalupe Gandesa - Ebro. Con la stessa Brigata partecipa per breve tempo alla battaglia dell'Ebro (24 luglio - fine ottobre 1938) e quindi alla ritirata fino al confine francese durante l'offensiva fascista in Catalogna. Sovente racconta come avvenne il passaggio dei Pirenei nei primi giorni di febbraio 1939, sotto una violenta bufera di neve. In Francia è internato nel campo di concentramento di Gurs (Bassi Pirenei) dove fa conoscenza con Giuliano Pajetta. Dopo un certo periodo di detenzione in tale campo, presenta domanda di emigrazione ad alcuni Consolati di paesi stranieri (Messico e Argentina), ma la domanda non viene accolta per cui presenta la stessa al Consolato italiano che invece l'accoglie. Dopo di che, accompagnato alla frontiera di Ventimiglia, è messo in prigione in stato di attesa. Va a prelevarlo il fratello Agostino che lo accompagna a Diano Borganzo nel settembre del 1941, dove riprende il lavoro come bracciante agricolo (dopo aver perduto i pochi beni che aveva in Provenza). Durante la Resistenza partecipa attivamente alla lotta come collaboratore. A causa di rastrellamenti tedeschi perde i fratelli Ernani e Adelmo, che vengono fucilati il primo a monte di Diano Borganzo il 10 gennaio 1945 e il secondo il 20 gennaio successivo, in località Trinità (Comune di Diano San Pietro). Con le elezioni amministrative del 23 ottobre 1946 Arturo Ardissone è eletto vicesindaco del Comune sopra ricordato. Viene rieletto in occasione delle elezioni amministrative del 27 maggio 1951. Muore nell'Ospedale di Imperia Oneglia il 10 febbraio 1968.