Ardemagni Massimo, di Fortunato e Anelli Emilia, figlio di ferroviere, nato il 7 settembre 1907 nel quartiere operaio di San Lazzaro, a Piacenza. Nel 1928 svolge servizio militare in Sardegna, arruolato come artigliere. Da giovane svolge il mestiere di falegname, fumista e muratore fino a quando, munito di regolare passaporto rilasciato dalla Questura, nel 1930 si reca in Francia per lavoro. Già allora è segnalato come antifascista e secondo l'Ovra, che lo controlla, abita per parecchio tempo in una locanda “frequentata da noti sovversivi italiani. Recatosi a Parigi, riprende il suo primo mestiere in una fabbrica che costruisce sedie di legno. Alloggia presso alcuni affittacamere della città e diventa poi verniciatore di pali delle condutture e della rete elettrica. Alla fine del 1935 viene arrestato per inadempienze alle norme sul soggiorno e dovrebbe lasciare la Francia, Riesce invece a rendersi irreperibile, lavorando come muratore in diverse località nei dintorni di Parigi fino al novembre | 1936. Arrestato ancora una volta dalla polizia francese viene portato, su sua richiesta, alla frontiera con la Spagna e nello stesso mese raggiunge la Sezione italiana aggregata alla Colonna Ascaso sul fronte di Aragona. Il fatto trova conferma anche da un elenco di Giustizia e Libertà ritrovato dalla polizia — che si riferisce a un certo numero di italiani entrati in combattere a fianco della giovane Repubblica iberica. Partecipa fino all’ultimo al conflitto spagnolo e, come tanti altri combattenti, rimane rinchiuso nel campo di Argelès sur Mer fino all' aprile 1939, dove aderisce al gruppo anarchico "Libertà o Morte". Successivamente è trasferito a Gurs dove rimane fino al marzo 1940. È in questo periodo che aderisce forzatamente alla 253sima compagnia lavoro di appoggio all'esercito francese nel nord della Francia e a Saint Omer, in occasione della disfatta dell'esercito transalpino, viene fatto prigioniero dei tedeschi e spedito in campo di concentramento a Sagan, nei pressi della frontiera tedesca con la Polonia. Nel dicembre del 1940 viene liberato, riportato in Francia presso Reims e consegnato alla frontiera alla polizia italiana. Incarcerato a Piacenza, il 29 agosto 1941, commissione provinciale per il confino lo assegna per tre anni all’isola di Ventotene, da dove viene liberato alla caduta del governo Mussolini. Durante l'interrogatorio subito in carcere a Piacenza aveva sostenuto di non aver fatto parte del gruppo politico libertario Libertà o morte, costituito nel campo di Argelès; questo potrebbe testimoniare una sua adesione al movimento libertario. L’11 novembre 1943 viene di nuovo arrestato a scopo intimidatorio e tenuto in per qualche giorno dalla polizia della neonata Repubblica fascista di Salò.

Annotazioni: Scheda biografica tratta dal volume : Los italianos : antifascisti nella guerra civile spagnola / Franco Sprega, Ivano Tagliaferri ; presentazione di Gianluigi Boiardi. - Due Santi di Marino : Infinito, 2007. - 144 p. : ill., ritr. ; 21 cm.. - (Isaggi ; 8). - [ISBN] 978-88-89602-13-3.