Lanzini Carlo di Carlo e di Colombo Luigia, nato ad Arona (Novara) il 4 novembre del 1904, in Frazione Carco, comunista. Di professione contadino, nei periodi più difficili dell’emigrazione si presta anche a lavori da bracciante giornaliero. Espatriato clandestinamente in Svizzera nel corso del 1931, vi trova lavoro come decoratore. Coniugato, emigra successivamente in Francia con la moglie (data e modalità non note), e si stabilisce ad Annemasse (Savoie), al numero19 di Rue de Chablais. Politicamente assai attivo ma anche dotato di un temperamento piuttosto vivace, si mette in luce non solo ricoprendo svariati incarichi in alcune associazioni antifasciste ma anche perché, secondo gli spioni del Regio Consolato d’Italia di Chambéry è solito provocare e insultare connazionali noti per i sentimenti fascisti, con i quali a volte viene anche ripetutamente alle mani. Tra l’espatrio clandestino ed i vivaci atteggiamenti antifascisti non tarda ad arrivare la sua iscrizione in Rubrica di frontiera per l’arresto, cui segue nel 1932 quella nel Bollettino dei ricercati, Supplemento Sovversivi (schedina n. 0356/febbraio 1932). Militante del Partico comunista francese dal primo semestre del 1936, Lanzini parte volontario per la Spagna repubblicana il 23 giugno del 1938 con uno degli ultimi contingenti di volontari destinati a rinsanguare le esauste unità delle Brigate Internazionali. Mitragliere in un’unità della 12. Brigata Internazionale Garibaldi, all’ inizio di luglio è già schierato con la Brigata nelle retrovie del fronte dell’Ebro, in attesa dell’offensiva. Combatte la battaglia dell’Ebro fino alla fine di ottobre, quando viene completato il ritiro dai fronti dei volontari internazionali e posta in essere la loro smobilitazione. Rientra in Francia in data ed in circostanze non note. Separatosi dalla moglie, lascia Annemasse e si trasferisce prima a Bonneville (Haute-Savoie) e poi a Roche-sur-Foron. Nel corso del 1941 emigra ancora e si stabilisce a Ville-la-Grande (Savoie) dove vive di lavori saltuari ed abita all’Hôtel des Bains. E’ probabile che sia già impegnato nelle attività cospirative di una Francia che inizia a resistere ed a reagire all’occupazione nazifascista. Tempo dopo, probabilmente nel 1943, entra in clandestinità ed inizia attivamente a fare parte della Resistenza, battendosi in un maquis dell’Oisans (probabilmente un’unità di FTP/Francs Tireurs et Partisans) organizzato dal PCF. Nelle fasi finali della lotta di Liberazione cade il 10 agosto del 1944 combattendo al Col du Lautaret (Monetier-les-Bains) in uno degli ultimi scontri coi i tedeschi in ritirata. In occasione di un'orazione funebre pronunciata in suo onore il primo novembre 1944 dal capo del maquis Perrin detto "Paradis", viene citato il fascismo che lo aveva esiliato e la "Spagna Libera" in cui tanto avrebbe desiderato ritornare al termine del compito affidatogli.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata ad aprile 2017 realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, Busta 2718, fascicolo 96760), Archive BDIC – Nanterre (MFM 880/37, Brigades Internationales, Fonds 545/ 472), Archivio del Comune di Arona (NO). Archivo General Militar – Avila (E), Armario 005, Legajo 276, Carpéta 007