Lanzilotta Camillo di Emilio e Leone Anna, nato l’8 giugno 1902, Castellana (Bari). Ingegnere, repubblicano. Attivo fin da studente nella lotta contro le squadre fasciste a Bari, Cerignola, Andria, ed poi anche a Roma e Pisa. È ferito due volte negli scontri finchè, nel 1922, entra nella carriera militare. Vi rimane, sospettatissimo, fino al 1934, quando viene messo agli arresti in fortezza. Evade nell'estate del 1936 raggiungendo la Francia da dove parte per la Spagna con l’aiuto di Giustizia e Libertà. Nell’autunno 1936 parte per la Spagna e il 25 ottobre giunge a Perpignano, insieme a Giovanni Dettori, Amelia Melli Prati, Sabatino Gambetti, Lucette Bled, la compagna di Ernesto Bonomini,a Karl Ernst Teuffel e altri antifascisti. Il primo novembre 1936 parte da Barcellona per il fronte di Aragona nei servizi ausiliari della Colonna Internazionale Lenin del POUM (Partido Obrero de Unificacion Marxista), un piccolo partito comunista antistalinista che sostiene che la guerra non può essere vinta senza portare avanti la rivoluzione. Nell’organizzazione militare del POUM viene incaricato di progetti di grande importanza militare. Fa parte del Comitato centrale militare del partito e viene incaricato di fondare e dirigere la scuola militare di Lèrida, dove organizza corsi militari per la Gioventù Comunista del POUM. Nel gennaio 1937 partecipa alla Conferenza Militare del POUM come componente della Commissione dell’Industria di Guerra. Trasferito poi nella 29. Divisione “Lenin”, dove è confluita la Colonna Internazionale è successivamente capo di Stato Maggiore dell'Esercito dell'Est. Iscritto nel Bollettino delle Ricerche e nella Rubrica di Frontiera per il provvedimento di arresto. Cade il 21 giugno 1937 a 35 anni a Huesca in circostanze mai del tutto chiarite, colpito dalla mitraglia mentre ispezionava le linee avanzate. La notizia della sua morte viene pubblicata in un articolo celebrativo sulla “Voce egli Italiani” del 9 luglio 1937.