Cassini Giuseppe di Oietro e Agnesi Valentina, nato il 5 luglio 1914 a Oneglia (Imperia). Operaio carpentiere, comunista. Trova lavoro presso la ditta Renzetti, diserta il corso premilitare e si rifiuta di indossare la camicia nera. Non presentatosi alla chiamata alle armi, è dichiarato disertore con una ordinanza che gli viene affissa dietro la porta di casa. A seguito dell'insurrezione fascista in Spagna, Cassini pensa di raggiungere l'Armata repubblicana e per questo motivo il 25 settembre 1937 espatria clandestinamente. E' accompagnato alla Stazione Ferroviaria di Imperia Porto Maurizio dalla sorella Eufrasia e dal compagno Giuseppe Maraboli. In Spagna il 22 ottobre, dopo Figueras, raggiunge Albacete dove viene incorporato nella 4. Compagnia del 1. Battaglione della XII Brigata Internazionale Garibaldi. Il suo primo combattimento si svolge sul fronte di Estremadura (12 - 13 febbraio 1938), dove la Repubblica ha scatenato un'offensiva per alleggerire la pressione nemica su Teruel attaccata a fondo dalle truppe del generale Franco. Partecipa alla conquista del paese di Campillo, ma debole di polmoni, per un certo periodo di tempo è obbligato ad abbandonare la lotta e viene ricoverato in un ospedale militare a fine febbraio 1938. Scatenata dai fascisti la grande offensiva nella bassa Aragona (9 marzo - 26 maggio 1938), Cassini, ancora convalescente, ritorna al fronte e combatte con coraggio presso il ponte del fiume Guadalupe. Il 31 marzo assiste alla morte del compagno di lotta Armando Peruzzi, anche questi imperiese. Fortunatamente si salva ma vede acuirsi nuovamente la sua malattia, tanto da non potere più combattere. Nel settembre del 1938 vede morire nell'Ospedale militare di Barcellona il conterraneo Ernesto Ascheri, a causa delle ferite riportate. A seguito del ritiro dei volontari internazionali, deciso dal governo della Repubblica nel settembre 1938, alle dimissioni dall’ospedale rientra nella Brigata smobilitata a Vich in attesa di lasciare il paese. Attraversati i Pirenei il 7 febbraio del 1939 dopo il crollo del fronte catalano, in Francia è internato nel campo di concentramento di Saint Cyprien ed in seguito in quello di Gurs. Reclutato nelle compagnie di lavoro per il fronte francese, è catturato dai Tedeschi e deportato nel campo di Sachsenhausen, matricola 38916. Poiché la sua classe è sotto le armi, viene trasferito in Italia il 2 febbraio 1943 per essere incorporato nel Regio Esercito, dopo un periodo di tempo trascorso in carcere a Torino con l'accusa di avere partecipato alla guerra antifranchista. Però presto è nuovamente ricoverato in sanatorio. Muore a Imperia nell'Ospedale di San Lorenzo al Mare il 30 maggio 1948.